
Gli iscritti all’ordine sono circa 20 mila, “con una leggera tendenza in aumento negli ultimi anni, e la maggior parte di iscrizioni che riguardano giovani e in maniera più significativa donne”, spiega Ferretti.
Sul fronte della sostenibilità e dell’innovazione, una delle sfide più impegnative è “non perdere la fertilità dei suoli e per fare questo ci vuole competenza tecnica, utilizzare mezzi adeguati, fare lavorazioni corrette – aggiunge il vicepresidente di Conaf -, e dall’altro lato bisogna sapere quello che si pianta, quello che si semina. In questo modo il terreno rimane fertile, si usano meno prodotti di provenienza esterna come antiparassitari e concimi. E’ un’innovazione perchè vuol dire che si fanno cose nuove, ma vuol dire anche riscoprire qualcosa che si faceva in passato”.
Per combattere la crisi idrica è necessario “fare opere sul territorio che consentano di difendersi quando c’è troppa acqua e di renderla disponibile quando ce n’è poca, sono tantissime le misure che si possono mettere in atto. Certamente una volta che abbiamo l’acqua e dobbiamo somministrarla alle colture vanno utilizzate tecniche che consentono un risparmio idrico. Parliamo della micro-irrigazione: invece che irrigare per scorrimento superficiale che vuol dire perdere buona parte dell’acqua per evaporazione, utilizzare impianti di micro-irrigazione che portano l’acqua esattamente dove è la pianta, dove sono le radici e con una quantità che può arrivare al 15-20% di quella che si utilizzerebbe per scorrimento superficiale. Questo è un risparmio diretto, e vale sia in campagna che in città. Il secondo punto – osserva Ferretti – è che i corsi d’acqua devono andare piano, bisogna ricreare quelle condizioni di biodiversità che c’erano tradizionalmente sui fiumi. Noi con gli interventi di biodiversità facciamo questo tipo di lavoro, rallentiamo la velocità dell’acqua mettendo sulle sponde le specie vegetali più adatte, man mano che si scende dalla montagna alla collina e alla pianura”.
Infine, le nuove tecnologie. “L’intelligenza artificiale è in condizioni già oggi di aiutarci nel nostro lavoro, ma se noi non abbiamo macchine e non abbiamo organizzazione non serve assolutamente a niente. Questa è l’innovazione che dobbiamo mettere in campo. Come Conaf e come sistema ordinistico diffuso sul territorio cerchiamo di mettere a disposizione dei nostri iscritti la più grossa quantità possibile di attività di formazione. Su questo cerchiamo di essere anche all’avanguardia, tant’è che ora stiamo spingendo sull’applicazione dell’intelligenza artificiale perchè ci può dare un aiuto, ma è fondamentale essere in grado di interpretare quello che ci dice”, conclude Ferretti.
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(ITALPRESS).