Erin Doom si chiama Matilde, emiliana under 30 con laurea in legge 

AGI – È giovane, bella, simpatica. Ha svelato la sua identità da Fabio Fazio a “Che tempo che fa” Erin Doom, la scrittrice che finora si era nascosta dietro uno pseudonimo, come Elena Ferrante. Anche lei ha venduto centinaia di migliaia di copie in Italia. Sul palcoscenico di Fazio ha detto di chiamarsi Matilde, è under 30, emiliana e laureata in legge. 

“Sono sempre stata una persona introversa, molto schiva e ho scelto l’anonimato perché è più adatto alla mia indole – ha raccontato a Fazio – col passare del tempo, però, sentivo che mi stavo perdendo qualcosa”, ha aggiunto. Poi, sul cognome d’arte, Doom, spiega: “L’ho scelto perché in inglese significa sia destino che condanna”.

Erin Doom ha esordito sulla piattaforma Wattpad nel 2017 pubblicando i suoi primi racconti. Nel 2022 il suo primo romanzo ‘Fabbricante di Lacrime’ ha venduto più di 500 mila copie, rimanendo in classifica per 100 settimane e raggiungendo 100 ristampe. Il romanzo diventerà presto un film di Alessandro Genovese (“sono stata sul set, ma ero ufficialmente solo una stagista della casa editrice”, racconta).

Il secondo romanzo ‘Nel modo in cui cade la neve’ è stato tradotto in 18 paesi. Questa sera oltre a svelare la sua identità, Erin Doom ha presentato anche ‘Stigma’ per Magazzini Salani, primo capitolo di una saga con protagonisti Mireya e Andras, in uscita il 16 maggio. “Il libro nasce molti anni fa e ruota intorno a dei valori importanti: amore, amicizia e legami familiari”, ha spiegato ancora da Fazio.

“Vorrei ringraziarli tantissimo per tutto il sostegno che mi hanno dato in questi anni, anche senza vedermi, fidandosi di ciò che ho scritto.”

Il messaggio di Erin Doom (Matilde) per tutti i suoi lettori a #CTCF pic.twitter.com/qp4lPN9blI

— Che Tempo Che Fa (@chetempochefa)
May 14, 2023

Alla fine, rivolgendosi ai lettori a cui si è svelata per la prima volta, Erin Doom ha detto: “Vorrei ringraziare tantissimo i miei lettori che si sono fidati di quello che ho scritto per tanto tempo anche se non mi hanno mai visto“.

Prima di lasciare lo studio la divertente battuta di Fabio Fazio ad accompagnarla: “Se per caso incontri Elena Ferrante, salutacela”, alludendo all’altra grande scrittrice italiana misteriosa, autrice di tanti bestseller.

Il nuovo libro

La protagonista è una giovane donna che non crede più nei miracoli. Troppe volte la vita l’ha masticata e risputata, illudendola che un futuro scintillante fosse in serbo per lei. Da sola e senza mezzi, Mireya decide di trasferirsi a Philadelphia in cerca di fortuna. Con sé ha soltanto una vecchia valigia, intorno l’inverno gelido di una città sconosciuta.

Il suo personale miracolo sembra compiersi quando si imbatte in un’insegna al neon che si staglia nel buio della notte. Eccentrico e sfarzoso, il club Milagro’s è un luogo capace di affascinare chiunque ne varchi la soglia, Mireya compresa. Con l’ostinazione di chi non ha niente da perdere, la ragazza riesce a farsi assumere come barista.

Il Milagro’s, però, è più di un locale esclusivo. Dietro le sue porte chiuse, oltre i lustrini e le luci di scena, si intrecciano destini e sussurrano segreti. I più oscuri si condensano tutti nel viso aspro e incantevole di Andras, il capo della sicurezza. Fra Mireya e Andras è odio a prima vista. Entrambi portano sulla pelle gli stessi segni, hanno addosso il marchio di chi ha dovuto imparare a lottare per sopravvivere. Eppure i due continuano a imbattersi l’uno nell’altra, come attirati da una forza misteriosa che non sanno né possono contrastare, stretti da un filo dorato più forte di un destino.

Non troppo mistero

Misteriosa, ma fino a un certo punto: risponde al telefono e in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera nell’aprile del 2022 anticipava che ci sarebbe stato un terzo romanzo firmato con lo pseudonimo e poi chissà. Un chissà che potrebbe essere la svolta annunciata: venire allo scoperto e magari dedicarsi solo alla scrittura – “un’attività che ho sempre reputato futile” – invece che dare concretezza agli studi di Giurisprudenza cercando un lavoro “attinente, normale, che con la nomea di scrittrice rischierei di pregiudicare”.

Una passione, quella per le storie, nata la notte, proprio per non rubare tempo allo studio e per non farsi scoprire. “Aspettavo che tutti in casa andassero a dormire, finivo di studiare e accendevo il pc. I miei non se ne sono mai accorti fino a che, all’indomani della firma del contratto, ha l’ho rivelato a loro e a pochissimi amici”. 

Ora è il tempo di una svolta.