Fumettibrutti annuncia ‘non sarò presente al Lucca Comics’ per il patrocinio d’Israele

(AGI) – Roma, 30 ott. – Dopo Zerocalcare, anche Fumettibrutti diserta Lucca Comics per lo stesso motivo, il patrocinio dell’ambasciata di Israele.
“Mi spiace scrivervi che non sarò presente durante i giorni di fiera a Lucca, e il motivo è proprio il patrocinio dell’ambasciata di Israele. Dopo averlo scoperto mi sono presa del tempo prima di decidere cosa fare, e credo che se nella vita si fanno dei compromessi (io stessa ne ho fatti tanti) su questo non riuscirei a dormirci la notte” ha scritto su Facebook Fumettibrutti, nome d’arte di Josephine Yole Signorelli.

“Perdonatemi in anticipo – ha proseguito – se non potrò leggere tutti i messaggi, ma devo tutelarmi dal leggere possibili commenti che dicono che in quanto transgender e persona queer Lgbtqia+ non dovrei parlare di Gaza o della causa palestinese. Non dovrei dare alcuna spiegazione al riguardo, ma voglio comunque scrivere una parola di cui parlava sempre anche Murgia, che è “intersezionalità”. Significa preoccuparsi per tutte le lotte contro l’oppressione, dei corpi e dei popoli, non solo di quelle che ci fanno comodo. Il femminismo è la chiave di lettura del mondo che mi rende libera ogni giorno, e non si tratta di un dovere per me, è l’essenza stessa della vita. Quindi stelle, mi scuso perchè non riusciremo in quest’occasione a tenerci per mano e ad abbracciarci, ma sono sicura che lo faremo sempre e per sempre anche in altri luoghi. Come sempre vi abbraccio, brillate” ha concluso. 

Nelle ultime ore si è aggiunta anche la Cgil che in una nota stampa ha affermato “visto il continuo aggravarsi della situazione israelo-palestinese, con il proseguire dei bombardamenti da parte dell’esercito israeliano sulla Striscia di Gaza, senza alcuna apertura ad un cessate il fuoco, che stanno portando orrori e devastazioni tali da spingere le Nazioni Unite a denunciarla come ‘catastrofe umanitaria’, la Cgil di Lucca ha ritenuto opportuno rinunciare alla sua partecipazione ai Lucca Comics and Games, come segno di protesta per la presenza dell’ambasciata israeliana tra i patrocinanti della manifestazione”.