ùAGI – La stagione del tennis entra ora in una fase nuova. Jannik Sinner l’ha programmata per la prima volta con l’atteggiamento di chi mira a diventare numero 1 al mondo e non di far semplicemente splendere la propria stella. Il perno della sua stagione come si conviene a un super top player saranno i restanti tre tornei dello Slam. A Parigi l’anno scorso uscì al secondo turno al termine di uno strano match contro il tedesco Altmaier; a Wimbledon raggiunse la semifinale persa poi contro Djokovic e a New York fu sconfitto da Zverev nei quarti al quinto dopo una partita per certi versi drammatica.
Non si va lontano dal vero se si prevede che la stagione sul rosso rappresenterà quest’anno qualcosa di particolarmente importante per Jannik. Non foss’altro perché prima di Parigi andranno in scena gli Internazionali d’Italia dove un italiano non vince dal 1976 (Panatta) e dove Jannik sarà atteso con un pathos incredibile. Ma prima di arrivare alla stagione sulla terra Jannik è atteso dal “sunshine double” americano che rappresenterà un altro passaggio chiave della sua stagione.
A Indian Wells e Miami ci sarà anche Novak Djokovic (da 412 settimane leader della classifica mondiale) che non avrà punti da difendere visto che l’anno scorso (a causa del suo status no vax) non giocò. Sinner invece dovrà difendere i 360 punti della semifinale di Indian Wells persa contro Alcaraz e i 600 della finale di Miami persa contro Medvedev. I due tornei americani disegneranno dunque il nuovo stato degli equilibri mondiali. Senza dimenticare che Carlos Alcaraz è impegnato in questi giorni sulla terra sudamericana: elemento che potrebbe far pensare che su quella europea partirà un passo avanti agli altri. Ma chissà se sarà vero.
Come funziona la classifica ATP
Questione di numeri. Adesso che con la finale di Rotterdam il terzo posto del ranking mondiale di Sinner diventa un’inedita realtà italica, tutti si chiedono quando, dopo aver ridimensionato Medvedev strappandogli il terzo gradino del podio, l’azzurro riuscirà a scavalcare anche il numero 2 Alcaraz e il campionissimo Djokovic issandosi sulla vetta del tennis mondiale. Ad oggi Sinner può contare su 8100 punti Atp, Alcaraz ne ha 9105 e Djokovic 9855. La classifica prende in considerazione i punti conquistati nell’ultimo anno, da un torneo alla sua edizione nell’anno successivo, e assegna 2000 punti al vincitore di uno Slam, mille a quello di un Master 1000, 500 punti per i tornei 500 come Rotterdam, 250 per quelli del livello di Doha.
Tutto sta nel confermare le prestazioni dell’anno precedente: gli ultimi Australian Open ad esempio, sono costati cari a Djokovic, che li aveva vinti nel 2023: essendosi fermato in semifinale, si è trovato con meno punti in classifica rispetto a quelli che aveva prima che il torneo iniziasse: Nole ha perso i 2000 punti della vittoria dell’anno scorso e, arrivando in semifinale, ne ha recuperati 800, sacrificandone quindi 1200. Chi difende un titolo, insomma, può sperare, ben che gli vada, di restare, in caso di vittoria, con gli stessi punti che aveva. Il debutto di questo sistema di conteggio punti risale al 1973: prima le gerarchie (e le teste di serie) erano stabilite dalle varie federazioni nazionali e dagli organizzatori dei vari tornei.
Da quest’anno però ci sono delle novità: l’Atp ha deciso di modificare il sistema di assegnazione dei punti per i singoli tornei. Non ci sono aumenti per i vincitori delle singole tappe (che siano Slam o 1000) ma verranno distribuiti più punti a chi si qualifica per le finali, le semifinali, i quarti e gli ottavi di tutti i tornei. I vincitori Slam otterranno sempre 2000 punti, così saranno 1000, 500 e 250 per i vincitori dei 1000, 500 e 250. Ma aumenteranno invece i punti per i finalisti di tutti i tornei.
Passano da 1200 a 1300 quelli per i finalisti perdenti delle prove Slam, da 600 a 650 nei tornei 1000, da 300 a 330 nei tornei 500. E cresceranno cosi’ anche i punti per chi verrà eliminato nelle semifinali, nei quarti e negli ottavi, e in alcuni casi pure nei primissimi turni. Una semifinale Slam non varrà piu’ 720 punti, ma 800, ed avrà così nel ranking un peso ancora maggiore. Da 360 a 400 invece per chi perde in semifinale nei tornei 1000. Un quarto di finale a Wimbledon peserà 400 punti (non più 360), mentre in un 1000, come quello di Roma o di Cincinnati, ne varrà 200.