L’inferno agli ospedali di Gaza, l’allarme dell’OMS e di MSF

AGI – Gli ospedali della Striscia di Gaza sono diventati un inferno: è proprio attorno alle principali strutture sanitarie dell’enclave che si stanno svolgendo i combattimenti più accesi fra i militari israeliani e i combattenti di Hamas, e le continue interruzioni dell’elettricità hanno già provocato la morte di pazienti fra i quali alcuni neonati prematuri privati dell’alimentazione nelle incubatrici. La guerra iniziata il 7 ottobre con il massacro perpetrato dai militanti di Hamas in Israele è giunta intanto al suo 37/mo giorno.

Dopo che ieri l’esercito israeliano aveva detto che non c’era un assedio all’ospedale di al-Chifa, nel nord della Striscia, accusando Hamas di essere responsabile di quanto accade, e che a pazienti e sanitari era data la possibilità di lasciare la struttura ed evacuare a sud, nella notte sono arrivati gli allarmi dell’Organizzazione mondiale della salute e dell’organizzazione Medici senza frontiere. Secondo quest’ultima, senza un cessate il fuoco immediato gli ospedali di Gaza si trasformeranno in altrettanti “obitori”.

Il segretario generale OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha fatto sapere di aver perso i contatti con i suoi interlocutori nell’ospedale di al-Chifa della città di Gaza, il più grande, oggetto di ripetuti attacchi. “L’Oms è molto preoccupata per la sicurezza del personale sanitario, delle centinaia di pazienti malati e feriti e dei neonati che hanno bisogno di assistenza respiratoria, e degli sfollati che si trovano all’interno dell’ospedale”, ha scritto Tedros su X.

Deeply worrisome and frightening: @WHO has lost contact with its focal points in Al-Shifa Hospital in #Gaza, amid horrifying reports of the hospital facing repeated attacks.

There are reports that some of those who fled the hospital have been shot at, wounded, or killed.

The… https://t.co/buhccOjRqF

— Tedros Adhanom Ghebreyesus (@DrTedros)
November 12, 2023

Ieri il portavoce delle Forze armate israeliane ha assicurato che aiuterà oggi l’evacuazione dei neonati. Nella notte, il direttore dell’ospedale di Gaza City ha detto che la struttura era “completamente circondata” dalle forze israeliane e che nei dintorni continuavano i bombardamenti. “La squadra dei medici non può lavorare e non riusciamo a gestire decine di cadaveri, non possiamo seppellirli”.

“Se non agiamo subito, se non fermiamo immediatamente questo bagno di sangue con un cessate il fuoco o almeno un’evacuazione medica dei pazienti, questi ospedali diventeranno veri e propri obitori”, secondo MSF. L’Onu stima che 20 dei 36 ospedali della Striscia di Gaza non siano più operativi a causa della guerra. 

La notte scorsa aerei militari di Israele hanno colpito strutture terroristiche in Siria, in seguito a bombardamenti provenienti da quelle aree sui territori controllati nel Golan.

Hamas: l’ospedale di Gaza non è più operativo. Morti 2 neonati

L’ospedale più grande di Gaza, intorno al quale si sta combattendo sempre più intensamente, ha cessato la sua attività e non è più in grado di fornire assistenza medica. Lo ha detto il portavoce del ministero della Sanità di Gaza, gestito da Hamas, citato dalla testata israeliana Haaretz. Secondo la dichiarazione, 5 pazienti, fra i quali 2 neonati prematuri, sono morti a causa delle continue interruzioni della corrente elettrica per alimentare i macchinari dell’ospedale al-Chifa. Oltre al personale sanitario, ai pazienti e a centinaia di sfollati, nella struttura ci sono oltre 100 cadaveri di pazienti deceduti nei giorni scorsi che non possono essere gestiti né sepolti, ha segnalato il ministero.

Aperto anche oggi un corridoio per l’evacuazione a Nord di Gaza

Anche oggi, per il secondo giorno, un corridoio umanitario per permettere l’evacuazione dei cittadini del Nord della Striscia di Gaza è stato aperto alle 9 locali e resterà aperto fino alle 16. Come informano sul profilo X le Israel Defence Forces, gli sfollati possono utilizzare il percorso Salah Al-Din verso il sud sulla costa.

Ci sarà anche quella che l’IDF definisce “pausa tattica delle operazioni militari per scopi umanitari” nell’area del campo profughi di Jabalia e di Ezbet Mallin tra le 10 e le 14, sempre per consentire l’evacuazione verso sud e i rifornimenti. Ancora, spiegano le IDF, “verrà aperto un passaggio sicuro dall’ospedale al-Shifa attraverso la via Al-Wahda fino alla rotta Salah Al-Din a sud di Wadi Gaza”. Il messaggio delle Forze armate israeliane si conclude con un numero di telefono e un contatto su Telegram da usare nel caso che Hamas impedisca l’evacuazione ai residenti. 

Bombardata a sede UNDP di Gaza, molti morti e feriti

Un “numero elevato di morti e feriti” è stato provocato dalle bombe cadute la notte scorsa sulla sede di Gaza dell’agenzia Onu UNDP, il Programma delle Nazioni unite per lo sviluppo che ha uno specifico “programma di assistenza al popolo palestinese”. Lo denuncia la stessa agenzia in un comunicato: “la tragedia in corso di morti e feriti civili presi nella trappola di questo conflitto deve cessare – è detto – I civili, le infrastrutture civili e l’inviolabilità delle sedi Onu devono essere rispettati e protetti in ogni circostanza”. Inoltre, sono state diffuse immagini che mostrano un cratere al centro di una scuola gestita dall’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (UNRWA) a Beit Lahia, nel nord della Striscia di Gaza. Nella scuola sono rifugiati migliaia di sfollati che vi hanno cercato riparo dalle bombe lanciate sull’area da 5 settimane. 

Distrutto il reparto cardiologico dell’ospedale i Gaza City

Il reparto cardiologico dell’ospedale al-Chifa di Gaza city è stato distrutto da un bombardamento israeliano. Lo ha annunciato il ministero della salute di Gaza, gestito da Hamas.