
Muovendo da questa consapevolezza, si è svolto a Napoli presso il Complesso Monumentale di S. Maria la Nova il convegno Malattia Renale Cronica e prospettive regionali: gli obiettivi da raggiungere, che ha riunito Istituzioni, clinici e associazioni di pazienti per discutere delle principali criticità ancora aperte nella gestione della MRC, e condividere proposte operative sul piano legislativo e sanitario. L’iniziativa è stata realizzata grazie al contributo non condizionante di AstraZeneca Italia, Bayer Italia, Boehringer Ingelheim, Novartis Italia, Otsuka Pharmaceutical Italy, Dr Schar, CSL Vifor, Amgen Italia, Astellas Pharma e Vantive, a supporto di un confronto multistakeholder sulle priorità da affrontare a livello nazionale e regionale: dalla semplificazione dei Piani Terapeutici all’implementazione della telemedicina, dalla valorizzazione della dialisi peritoneale domiciliare all’accesso omogeneo ai prodotti aproteici, fino al rafforzamento dell’alleanza tra medicina del territorio e lo specialista nefrologo.
“La Malattia Renale Cronica non è più un tema per soli specialisti, ma una sfida nazionale che interpella direttamente la responsabilità della politica”, ha dichiarato Giorgio Mulè, Vicepresidente della Camera dei Deputati, aprendo i lavori. “Il Disegno di Legge per l’istituzione di un programma nazionale di screening, attualmente incardinato in XII Commissione, raccoglie un consenso trasversale e convinto da parte di società scientifiche e associazioni di pazienti. Ora serve determinazione affinchè questa convergenza si traduca in azioni concrete entro l’anno, capace di intervenire precocemente e in modo strutturato per una patologia che impatta sulla vita di milioni di persone. Ci aspettiamo quindi ora da parte delle Regioni lo stesso impegno mostrato dal Parlamento nel recepire e attuare queste priorità”.
Un richiamo all’urgenza dell’intervento è giunto da Annarita Patriarca, membro della XII Commissione della Camera dei Deputati e co-firmataria del DDL: “L’approvazione in tempi rapidi di questo provvedimento rappresenta una priorità strategica. Intercettare la patologia nelle sue fasi iniziali significa evitare la progressione verso gli stadi avanzati, contenere l’impatto sociale e migliorare la qualità della vita dei pazienti». Secondo Patriarca «la possibilità di ridurre significativamente i costi a carico del Servizio Sanitario Nazionale – si stima che ogni anno vengano spesi oltre 2,3 miliardi di euro per la sola dialisi – è un ulteriore elemento che impone di agire con tempestività e responsabilità, affinchè lo screening possa partire quanto prima. Accanto allo screening, inoltre, anche la semplificazione dei Piani Terapeutici costituisce una leva imprescindibile per garantire l’appropriatezza prescrittiva e ridurre le disuguaglianze”.
Sul piano clinico, Luca De Nicola, Presidente della Società Italiana di Nefrologia, ha sottolineato la necessità di un cambio di passo strutturale. “Oggi disponiamo di strumenti normativi e clinici che, se attuati in modo coerente, possono trasformare radicalmente la gestione della Malattia Renale Cronica. Il PPDTA nazionale segna una svolta, ma da solo non basta: occorre responsabilizzare tutti i livelli del sistema, affinchè ogni paziente possa accedere tempestivamente a percorsi assistenziali appropriati, condivisi e sostenibili. Semplificare la pratica prescrittiva, integrare stabilmente i Medici di Medicina Generale nei percorsi di cura, valorizzare modelli assistenziali domiciliari come la dialisi peritoneale e tutelare l’accesso ai prodotti aproteici non sono scelte opzionali, ma condizioni necessarie per garantire equità ed efficacia in un contesto di crescente complessità clinica e demografica”.
Il convegno ha quindi riaffermato la necessità di consolidare il percorso già avviato, con un coinvolgimento stabile e coordinato delle Istituzioni nazionali e regionali, della comunità scientifica e delle associazioni di pazienti, al fine di trasformare le indicazioni normative e organizzative in pratiche sanitarie sostenibili e realmente efficaci. Solo attraverso un’azione sinergica sarà possibile garantire un’assistenza equa, tempestiva e personalizzata, e salvaguardare la resilienza del SSN rispetto a una delle patologie croniche più impattanti e sotto-diagnosticate in Italia.
-foto ufficio stampa Esperia Advocacy –
(ITALPRESS).