AGI – Lo scheletro della vecchia pista ‘Eugenio Monti’ giace tra i boschi di Cadelverzo di Sotto, località che sorge sulle destra orografica del torrente Boite a una decina di minuti a piedi dal centro di Cortina d’Ampezzo.
Il vecchio glorioso budello in onore al ‘Rosso Volante’, com’era soprannominato il leggendario bobbista ampezzano vincitore di sei medaglie olimpiche (nel ’68 aveva centrato la doppietta d’oro tra bob a due e quattro), è dimesso dal 2007. Da quell’anno ai piedi delle Tofane, oggi imbiancate e baciate dal sole, non si sono più svolte gare di bob e skeleton, le due specialità che in Coppa del mondo e ai Mondiali ‘viaggiano’ assieme. Cortina d’Ampezzo è tornata a sperare nel ritorno del suo amato bob quando la candidatura con Milano ha vinto l’assegnazione del 2026. Il rifacimento della pista era nel masterplan della candidatura seppur qualche perplessità da parte dell’ente titolare dei Giochi olimpici, il Comitato Olimpico Internazionale.
Nel 2023 è iniziata la demolizione, poi lo stop perchè il bando per la costruzione era andato deserto a seguito dei costi lievitati (118 milioni di euro più Iva), e l’annuncio, a metà ottobre, che le specialità di scorrimento sul ghiaccio, ovvero bob, slittino e skeleton dei Giochi di Milano Cortina 2026 troveranno sede all’estero. Il Governo ha subito detto “no all’espatrio dell’Olimpiade italiana” e ha lanciato un bando per un ‘progetto light’, ovvero a costi inferiori (81,6 milioni di euro). A rispondere ‘presente’ è stata la ditta Pizzarotti di Parma.
L’extrabudget saranno a carico di Simico, società che si occupa dei lavori pubblici. A Cortina d’Ampezzo c’è chi parla, chi invece preferisce posticipare ogni commento a data futura. Lungo corso Italia, la via più importante della ‘Regina delle Dolomiti’, la via pedonale dello shopping, la via della mondanità in ogni stagionale dell’anno, si respira voglia di Olimpiade. “La pista da bob si deve fare, è nella tradizione di Cortina, non possiamo perdere questa grande occasione perchè in futuro diventerà un volano per il turismo e per altri eventi internazionali”, dice la padrona di un noto negozio di calzature. Lasciato il centro storico, ci rechiamo nella zona dove sorge l’ormai vecchio tracciato. I segni della ‘Eugenio Monti’ ci sono ancora. Ci sono i blocchi di cemento che formavano il budello, c’è la curva ‘Antelao’, c’è la costruzione in legno sopra la parabolica costruita per i Giochi del ’56, mentre della curva ‘Cristallo’ si vede solo il profilo tra terra e neve. Quello che era il ‘Bob bar’ è ‘chiuso temporaneamente’, come di legge su un cartello affisso alla porta. C’è ancora l’insegna, ormai scolorita, del Bob Club Cortina, la porta è chiusa e vicino all’ingresso c’è un bidone dell’immondizia. Non c’è più nemmeno l’insegna del parco avventura che era stato allestito una dozzina di anni fa. Per il momento non c’è nessun via vai di automezzi edili. L’apertura del cantiere è prevista il 19 febbraio e poi ci sarà da correre veloci, un po’ come fanno bob, skeleton e slittini sul ghiaccio puro. Primo step, ancor prima di posare le fondamenta per la nuova pista, sarà l’abbattimento di circa quattrocento alberi. Su questo aspetto gli ecologisti hanno già annunciato forte opposizione. Tutti sanno che sarà una corsa contro il tempo, non ci sarà più tempo da perdere perchè il 15 marzo 2025 nell’edilizia è davvero ‘domani’.
Fra tredici mesi esatti la pista dovrà essere perfetta, perchè il 15 marzo del prossimo anno sarà la data dell’inizio della pre-omologazione del nuovo impianto. Ciò significa un centinaio di discese con bob e slittini finalizzati alla sicurezza degli atleti.
La pista, però, dovrà essere completata almeno un mese prima perchè dovrà essere refrigerata. Ci sono altre date da rispettare dove verranno fatte controlli e verifiche, 30 giugno 2024, 31 ottobre 2024 e 31 gennaio 2025. In quest’ultima data l’operatività della pista dovrà essere garantita. In diversi locali cittadini si trova il numero del 10 febbraio del quartino ‘Voci di Cortina’ che dedica due pagine alla nuova pista. Il progetto prevede le due partenze (uomini e donne) e tre tunnel (uno all’inizio e due nel tratto finale). La mitica curva ‘Antelao’ e la ‘Cristallo’ resteranno. Insomma, dalla prossima settimana nella conca ampezzana si inizierà a lavorare ‘pancia a terra’, come hanno sempre detto dal 29 giugno del 2019 (data dell’assegnazione a Losanna), il governatore Luca Zaia e il presidente del Coni e della Fondazione Milano Cortina 2026, Giovanni Malago’. Da evitare c’è da attuare il ‘piano B’ che, comunque, resta attivo, ovvero dover cedere formalmente al Comitato Olimpico Internazionale le gare olimpiche di bob, slittino e skeleton per farle disputare su una pista gia’ esistente e operativa – il Cio evidenzia sempre questi due aspetti – all’estero, quindi molto probabilmente a Sankt Moritz in Svizzera.