AGI – Raid aerei e incursioni via terra nella notte a Gaza mentre continuano gli appelli delle organizzazioni umanitarie a Israele perché revochi l’ordine di evacuazione dei palestinesi che abitano nella Striscia. Secondo le stime dell’Onu, sono già decine di migliaia le persone in fuga verso Sud. Il primo ministro di Israele Benjamin Netanyahu ha avvertito che la serie di bombardamenti a tappeto è “solo l’inizio”.
Le forze di terra israeliane hanno effettuato raid “localizzati” a Gaza nelle ultime 24 ore “per ripulire l’area da terroristi e armi” e cercare di trovare “persone scomparse” dopo il massacro di civili perpetrato da Hamas sabato scorso. Intanto la tensione rimane alta anche fuori dalla Striscia. Mentre prosegue la ricerca degli ostaggi nelle mani di Hamas, nella notte l’esercito israeliano (Idf) ha bombardato alcune postazioni di Hezbollah nel sud del Libano dopo che le forze di difesa aerea – secondo quanto riferito dal Jerusalem Post – avevano intercettato due velivoli non identificati su Haifa.
Scontri e morti in Cisgiordania
Diversi gli appelli dei leader mondiali e delle ong per gli aiuti alla popolazione civile. “Nessuna garanzia è stata fornita per la loro sicurezza durante il transito o per i civili rimasti nella Striscia di Gaza, mentre i combattimenti continuano”, sottolineano dodici organizzazioni umanitarie chiedendo lo stop dell’ordine di evacuazione. Intanto, fa sapere Medici Senza Frontiere, è stato posticipato (alle 6 ore locale) l’ultimatum per lasciare l’ospedale di Al Awda, dove si continuano a curare i feriti.
Per il ministero della Salute sono 1.900 i civili uccisi a Gaza. Hamas, classificata come organizzazione terroristica dall’Unione europea e dagli Stati Uniti, ha portato nella Striscia circa 150 ostaggi israeliani, stranieri e con doppia nazionalità, secondo quanto dichiarato da Tel Aviv. La comunità internazionale – Italia compresa – richiama a una de-escalation del conflitto. “Abbiamo bisogno di un accesso umanitario immediato in tutta Gaza”, ha detto il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres. E il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden ha affermato che affrontare la crisi umanitaria è una “priorità”.
Le tensioni, tuttavia, sono aumentate in tutto il Medio Oriente, con rabbiose proteste a sostegno dei palestinesi, mentre Israele ha dovuto affrontare la minaccia di uno scontro separato con Hezbollah in Libano. Durante le manifestazioni contro Israele in Cisgiordania, ieri, secondo quanto riportato dal ministero della Sanità palestinese, sono morte 14 persone. Un giornalista della Reuters è stato ucciso nel sud del Libano, ha riferito l’agenzia di stampa internazionale.
Altri due reporter della Reuters sono rimasti feriti, così come due dell’Afp e due di Al Jazeera. “Non usare i civili come scudi”: l’Unione europea condanna così la posizione di Hamas. “È importante chiarire che Hamas non deve fermare le persone in fuga o usarle come scudo umano, questa sarebbe un’altra atrocità da parte di Hamas. Usare civili come scudo umano equivale a un crimine di guerra”, ha detto Eric Mamer, portavoce della Commissione europea.