Roma festeggia il Capodanno cinese

AGI  –   “Siamo in un luogo simbolo di una città multiculturale e multietnica, per festeggiare il Capodanno Cinese e testimoniare la nostra vicinanza e il nostro abbraccio alla vostra comunità. Una festa che è un tripudio di colori, gioia e musica con un programma di iniziative davvero bello e significativo e tra l’altro aperto a tutti”, così la presidente dell’Assemblea capitolina Svetlana Celli ha partecipato, su delega del sindaco Gualtieri, alle celebrazioni del Capodanno cinese a Piazza Vittorio Emanuele II, promosse dalle Associazioni della Comunità cinese di Roma.

 

“È una festa che accomuna tante persone in molte parti del mondo e che ha una storia e una tradizione antica – si legge in una nota – espressione di una cultura millenaria e dell’identità di un popolo di cui oggi abbiamo l’onore di accogliere una comunità così vasta, integrata e operosa. A Roma abbiamo tante persone inserite nel mondo del lavoro, nel commercio, nell’impresa, che sono parte del tessuto sociale ed economico e contribuiscono al suo sviluppo. Basti pensare a un dato: tra i ragazzi di origine cinese iscritti nelle scuole di Roma, oltre l’80% è nato in Italia. Quello che si apre è L’anno del Drago, sinonimo di potere magnanimo, forza e armonia, elementi e qualità che il popolo cinese e la vostra comunità rappresentano e trasmettono orgogliosamente. Roma è sempre stata una città inclusiva e vuole continuare a esserlo, vivendo in armonia con tutte le componenti che contribuiscono alla sua crescita e soprattutto con chi, come voi, ha dimostrato di sapersi integrare al meglio. Perché la ricchezza è fondata sulle differenze. Siamo consapevoli che momenti come questo servono a rinsaldare l’amicizia tra i popoli, a superare barriere e pregiudizi. La conoscenza e la contaminazione tra le nostre culture sono molto utili per rafforzare il rispetto reciproco. E Roma, Capitale d’Italia, che da sempre è attenta alla promozione delle relazioni e della cooperazione internazionale, è disponibile a fare in pieno la propria parte”, conclude la nota.