Sinner in finale a Rotterdam, e il numero 3 al mondo è suo

AGI – Quattordicesima vittoria consecutiva per Jannik Sinner, che raggiunge la finale dell’Atp 500 di Rotterdam. Il tennista italiano ha sconfitto in semifinale l’olandese Tallon Griekspoor per 6-2 6-4. Ora Sinner (numero 1 del seeding e numero 4 del mondo) affronterà oggi in finale l’australiano Alex de Minaur.

 

Comunque andrà la finale, Jannik Sinner diventerà numero 3 al mondo, eguagliando il record di Nicola Pietrangeli come il tennista italiano con il ranking più alto. Se l’altoatesino dovesse imporsi nella sfida contro De Minaur soffierebbe il terzo posto della classifica Atp al russo Daniil Medvedev già da lunedì 19 febbraio; se invece dovesse perdere raggiungerebbe il best ranking la settimana successiva. Il russo ha infatti già annunciato che non giocherà la prossima settimana al 250 di Doha e dunque dovrà scartare i punti della vittoria dell’anno scorso. Jannik invece non avrà punti in scadenza.

 

Secondo un algoritmo assai diffuso nell’ambiente che si chiama ELO e che stila una classifica in base al valore degli avversari affrontati, Jannik è già numero 1 e non da oggi. Difficile pensare che non abbia ragione. Sinner ha avuto ragione dell’olandese Griekspoor che già aveva sconfitto in Davis a Malaga, non certo in una delle sue migliori giornate e trasmettendo a tratti la sensazione che la sua primaria “preoccupazione” fosse quella di testare la sua capacità di reazione in passaggi sfavorevoli dell’incontro che non quella di travolgere l’avversario in fretta per risparmiare energie in vista della finale di domani. Ne sono prova le sei palle break annullate all’olandese con grande personalità e la crescita di rendimento al servizio (nel primo set le prime palle erano rimaste sotto al 50%) sul finire del match quando invece Jannik ha deciso che il tempo degli esperimenti era finito.

 

Il punto chiave della finale di domani contro De Minaur sarà saggiare quanto è cambiato il gap fra i due. Nell’ultimo match (la partita decisiva della finale di Davis Italia-Australia) il divario era sembrato come sempre abissale: De Minaur non aveva alcuna arma per contrastare Jannik, a dispetto del soprannome “Diavolo” con cui è definito dai suoi connazionali. Il diavoletto però ci si sta mettendo d’impegno come dimostra l’agilità con cui ha superato Dimitrov in semifinale. Quella di Rotterdam non è una finale con l’esito scritto in partenza ma un altro passo di quella fase di crescita fisica e psicologica che porterà Sinner a diventare prima o poi il miglior giocatore al mondo. Come ELO sostiene già oggi.