A Cannes “Caught by the tides”, 23 anni di Cina secondo Jia Zhang-Ke

CANNES (FRANCIA) (ITALPRESS) – Le prime inquadrature di “Caught by The Tides” sono state girate nel 2001, le ultime alla fine nel 2023. In mezzo c’è la grande narrazione della Cina contemporanea messa in immagini tra il documentario e la finzione dal grande Jia Zhang-ke. In Concorso a Cannes 77, il film è un magnifico esempio di narrazione cinematografica moderna, trovata dal regista cinese tra gli spazi reali del suo paese e quelli immaginari del suo cinema. Un ritratto sociale ma prima di tutto un melodramma in cui l’amore si disperde nelle mareggiate della grande modernizzazione cinese: ci sono Qiaoqiao e Bin che all’inizio del 2000 vivono nella provincia di Hubei, quella che è destinata di lì a breve a essere spopolata e inondata per costruire la Diga delle Tre Gole. Lei canta nei locali e nelle feste del posto, Bin le sta accanto ma poi decide di partire per fare fortuna in un’altra provincia, promettendo di chiamarla appena sistemato. Ma sparisce nel nulla e allora Qiaoqiao decide di andarlo a cercare, senza troppa fortuna. La vita scorre, gli anni passano, l’età avanza, la Cina cambia, le tecnologie si evolvono… Quando, vent’anni dopo, i due si ritroveranno, tutto sarà diverso eppure tutto è uguale e Jia Zhang-ke è proprio questo immutabile ed eterno cambiare nel nulla che racconta da sempre nei suoi film.
“Caught by the Tides” è solo l’ennesimo capitolo del suo cinema dedicato ai volti e ai paesaggi di un Paese che si trasforma nei suoi occhi e che puntualmente gli appare come un paesaggio arcaico e una visione di fantascienza. A interpretare il ruolo di Qiaoqiao c’è del resto la sua attrice feticcio, Zhao Tao, presenza che attraversa il tempo tra il mutismo e la mascherina dei tempi del Covid.

foto: IPA Agency

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