A2A, per energia idroelettrica servono investimenti per 800 milioni

LAMEZIA TERME (CATANZARO) (ITALPRESS) – Una riflessione sull’impatto dei cambiamenti climatici e dello stress idrico sui territori e sugli investimenti per la transizione energetica della Calabria. È questo l’obiettivo dell’incontro promosso da A2A e intitolato “Senza Acqua. Troppa Acqua”, che si è svolto a Lamezia Terme. “L’acqua è una materia prima fondamentale per l’Italia”, ha affermato Renato Mazzoncini, amministratore delegato di A2A, nel corso dell’evento. “È una risorsa – ha continuato – preziosissima. Però tutte le materie prime o si usano bene o non sono una leva di sviluppo”.
“Vorremmo investire molto di più in Calabria”, ha poi aggiunto Mazzoncini. “Negli ultimi anni – ha proseguito – abbiamo investito molto, anche nel ciclo dei rifiuti, ma siamo pronti a fare grandissimi investimenti anche sul tema dell’idroelettrico. Oggi il nostro sistema idroelettrico a livello nazionale produce meno di quanto produceva quando è stato costruito negli anni ’40-’50-’60. Bisogna intervenire”.
La Calabria è la prima tra le regioni del Sud per potenza idroelettrica installata, l’ottava in Italia. Tra il 2013 e il 2021 il contributo di questo comparto alla produzione rinnovabile locale è stato in media del 24%, mentre nel 2022 la quota si è ridotta al 17%. Lo studio realizzato da A2A quantifica in circa 800 milioni di euro in dieci anni gli investimenti necessari in pompaggi, mini-idro e progetti di repowering di impianti per recuperare fino a 500 GWh/anno di energia in Calabria. In base allo studio, ci sarebbero benefici economici diretti sul territorio pari all’investimento e circa un miliardo per l’indotto.
“Stiamo pensando a un piano di manutenzione straordinaria ed efficientamento delle reti”, ha sottolineato da parte sua il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto. “Abbiamo bisogno di farlo – ha aggiunto – aprendoci al capitale privato”. Poi il governatore calabrese ha spiegato che la regione “è disponibile a promuovere ogni iniziativa che veda il contributo del privato nella direzione di risolvere i problemi dei cittadini. Anche sull’idroelettrico – ha evidenziato – è necessario favorire ogni utile investimento. È la principale fonte di energia rinnovabile. Anche su questo – ha continuato – vorrei assumere l’impegno di creare in Calabria un contesto istituzionale che faciliti investimenti, accelerando i percorsi autorizzativi e facendo in modo che il privato possa concorrere insieme al pubblico anche nella definizione di un masterplan per il riuso dell’acqua”.
Durante l’evento, Valentina Tamburini, Head of Strategy A2A, ha presentato uno studio sulla potenza idroelettrica in Calabria e sugli interventi necessari per potenziarla. “La Calabria – ha affermato Tamburini – è la prima regione del Sud Italia per capacità installata. Il 2022, però, è stato un anno nero per la produzione idroelettrica sia a livello nazionale sia a livello regionale. In Italia nel 2022, rispetto alla media dei dieci anni precedenti, c’è stato solamente il 28% di energia prodotta dall’idroelettrico. In Calabria, invece, solo il 17% dell’energia prodotta nel 2022 è stata di fonte idroelettrica, malgrado gli impianti installati siano aumentati negli anni”. Incremento delle temperature e riduzione dei volumi di pioggia, ha spiegato, sono le cause primarie alla base della riduzione. Ci sarebbero quindi “tre leve” attivabili per recuperare il potenziale idroelettrico perso a causa dei cambiamenti climatici. “Possiamo costruire nuovi pompaggi – ha spiegato -, fare revamping e repowering degli impianti esistenti e fare ulteriori investimenti sul mini idroelettrico. Dall’insieme di questi tre elementi potremmo recuperare ogni anno fino a 500 GWh di energia”.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

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