Ancora bombe su Gaza. Cnn, “Almeno 25 vittime civili”

AGI – Decine di civili sono rimasti uccisi o feriti a Gaza City nel corso di bombardamenti israeliani. Lo riporta l’agenzia di stampa palestinese Wafa e rilanciata dalla Cnn. Testimoni hanno detto che “almeno 25 civili sono morti” e altri sono rimasti feriti nell’attacco a una casa monofamiliare nel quartiere di al-Tuffah, a est di Gaza. Numerose persone, secondo il giornalista Khader Zaanoun, sono state ricoverate all’ospedale Al-Shifa. Il reporter ha raccontato alla Cnn che le forze israeliane hanno “invaso” il quartiere di Al-Rimal “da più direzioni” e che l’hanno circondato. “Le ambulanze – ha aggiunto – stanno incontrando le maggiori difficoltà negli spostamenti, dovute ai colpi di artiglieria e all’assedio delle forze israeliane”.

Intensi combattimenti a Khan Younes

Intensi combattimenti, durante la notte, a Khan Younes, la principale città nel sud di Gaza. Lo riporta la France Press. In queste ore testimoni hanno riferito di attacchi israeliani in diverse zone del sud e del centro della Striscia di Gaza. La Mezzaluna Rossa Palestinese ha riferito di colpi di artiglieria intorno all’ospedale di al-Gaza Amal di Khan Younes. “Nelle ultime settimane, le nostre operazioni si sono concentrate su Khan Younes (…) che è la capitale di Hamas nel sud di Gaza”, ha detto il portavoce dell’esercito israeliano Daniel Hagari, riferendo che “oltre duemila terroristi sono stati eliminati” in questa città. “Operiamo contemporaneamente sulla terra e nel sottosuolo. Si tratta di una nuova modalità operativa che include l’uso di tecnologie all’avanguardia, alcune delle quali vengono utilizzate per la prima volta”, ha dichiarato senza rivelare le attrezzature utilizzate. Anche il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, ha indicato lunedì sera che i soldati di stanza a Gaza “stanno salendo verso il nord (del paese) e si stanno preparando per ciò che verrà dopo”, con riferimento al confine israelo-libanese, teatro di scambi con Hezbollah, sostenuto dall’Iran e alleato di Hamas. Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani (Osdh) missili israeliani hanno preso di mira nella notte “una base degli Hezbollah libanesi e delle Guardie rivoluzionarie”, l’esercito ideologico del regime iraniano, uccidendo otto persone, alla periferia di Damasco.

Pentagono, non tollereremo altri attacchi a forze Usa

Gli Stati Uniti ritengono che dietro il drone killer che ha provocato la morte di tre soldati americani e il ferimento di altre 34 persone, nell’attacco avvenuto tra Siria e Giordania, possa esserci l’Iran, ma non ci sono ancora prove certe. E in ogni caso non verranno tollerati nuovi attacchi. Lo sostiene una portavoce del Pentagono.
“Noi – ha dichiarato Sabrina Singh – sappiamo che le milizie sostenute dall’Iran sono responsabili dei continui attacchi alle forze Usa nella regione, e come il presidente (Joe Biden, ndr) e il segretario (Lloyd Austin, ndr) hanno dichiarato, non tollereremo attacchi alle forze americane e prenderemo tutte le misure necessarie per difendere gli uomini e le donne delle forze militari Usa”.

IDF, tre terroristi uccisi in ospedale Cisgiordania

I militari israeliani hanno “neutralizzato tre terroristi” che si trovavano all’interno dell’ospedale Avicenna di Jenin. Secondo il ministero della salute palestinese “tre martiri sono stati abbattuti dalle forze di occupazione all’interno dell’ospedale”. In un comunicato, l’esercito, la sicurezza interna e la polizia israeliano hanno spiegato che si è trattato di una “operazione congiunta” e che i tre uccisi erano “un terrorista di Hamas che si nascondeva nell’ospedale assieme a due altri terroristi”. I media israeliani e quelli palestinesi riferiscono che l’operazione israeliana all’ospedale Ibn Sina a Jenin, in Cisgiordania, è durata solo 10 minuti: i militari sono entrati nella struttura alle 5h30 del mattino locali (le 6h30 in Italia) travestiti da medici, infermieri e donne palestinesi, si sono diretti verso un nascondiglio al terzo piano e hanno ucciso i tre utilizzando pistole dotate di silenziatore prima di fuggire incolumi dall’edificio. Secondo quanto riporta la stampa israeliana, la cellula stava progettando imminenti attacchi terroristici, compreso uno simile a quello del 7 ottobre. Uno dei membri della cellula si chiama Muhammad Jalamneh, aveva 27 anni e presumibilmente era in contatto con il quartier generale di Hamas all’estero. Secondo la ricostruzione della stampa, era anche un portavoce dell’ala militare di Hamas nel campo di Jenin. Gli altri due uccisi erano due fratelli, Muhammad e Basel Ghazawi. Secondo l’esercito, la cellula “neutralizzata” rappresenta “un nuovo esempio dell’uso cinico da parte di gruppi terroristici di spazi civili e ospedali come copertura e come scudi umani”.