Autonomia, il primo via libera al ddl Calderoli. La Lega esulta

AGI – La Lega esulta per il primo via libera all’autonomia differenziata. L’Aula del Senato – presidente di turno il leghista Gian Marco Centinaio – approva il disegno di legge Calderoli, che ora passa all’esame della Camera. E l’auspicio degli ‘ex lumbard’ è che l’ok definitivo arrivi prima delle europee. Si compie, quindi, il primo passo per l’approvazione della riforma cui la Lega lavora dai referendum di oltre sei anni fa. Era il 22 ottobre del 2017, infatti, quando Roberto Maroni in Lombardia e Luca Zaia in Veneto promossero le due consultazioni popolari per chiedere ai cittadini di esprimersi a favore del trasferimento di maggiori competenze dallo Stato alle Regioni, così come previsto dagli articoli 116 e 117 della Costituzione. Da allora sono stati tre i percorsi avviati – nell’ambito dei governi Gentiloni, Conte I e Draghi -; progetti molto diversi tra loro, nessuno dei quali è stato realizzato. Con il ritorno del centrodestra al governo, e di Roberto Calderoli al ministero degli Affari regionali e autonomie, la Lega ha riproposto la riforma ‘bandiera’, adattamento attualizzato delle storiche istanze federaliste nate al Nord. “È un passo importante verso un Paese più moderno ed efficiente, nel rispetto della volontà popolare espressa col voto al centrodestra che lo aveva promesso nel programma elettorale, dai referendum di Lombardia e Veneto e dalle richieste dell’Emilia-Romagna e di altre Regioni italiane”, sottolinea il segretario leghista Matteo Salvini, che tiene a ricordare la disponibilità al primo progetto da parte del governatore dem Stefano Bonaccini. “In questo momento mi sento di rivolgere un pensiero particolare a Bobo Maroni”, aggiunge Salvini.

“Con l’approvazione dell’autonomia oggi in Senato si è compiuto un ulteriore passo avanti verso un risultato storico, importantissimo e atteso da troppo tempo – rivendica Calderoli -. Avevo previsto che oggi sarebbe stata una bella giornata, e così è stato. Questa è una risposta che dovevo a quelle 14 Regioni su 15 a statuto ordinario che ce l’avevano chiesto”. “Il successo di questo primo passaggio parlamentare rappresenta la pietra miliare che segna l’accelerata finale verso un traguardo di rinascita per il Paese; per tutto il Paese”, festeggia Zaia. “Nessuna Regione sarà privata di qualcosa e godrà, invece, di maggiori opportunità di crescita. La cabina di regia dei Lep mette a terra importanti e maggiori diritti dei cittadini, che saranno la garanzia di prestazioni e servizi uniformi su tutto il territorio nazionale – assicura -. Lo stesso termine ‘differenziata’ non indica diversità tra le Regioni ma identifica un sistema di autonomia articolato e virtuoso, già sperimentato con successo in altri grandi Paesi europei come la Germania”. “È una giornata storica – esulta il governatore lombardo Attilio Fontana -. Siamo a un passo dal grande obiettivo di avere una Lombardia più autonoma, capace di rispondere ancora meglio ai bisogni e alle aspettative dei suoi territori e dei suoi cittadini”. Dopo l’approvazione, caos in Aula a Palazzo Madama con la Lega che ha issato la bandiera veneta con il Leone di San Marco. Mentre le opposizioni hanno intonato l’inno di Mameli. Coro al quale si sono uniti anche i senatori di Fratelli d’Italia, per ribadire che la riforma non mette a repentaglio l’unità del Paese.