Biden: “Putin e Hamas vogliono annientare le democrazie”

AGI –  Dalla richiesta al Congresso di garantire un “sostegno senza precedenti” a Israele agli aiuti all’Ucraina, perché dai “loro successi dipende la sicurezza nazionale dell’America”. In un inusuale e drammatico discorso alla nazione pronunciato in prima serata, dalla Casa Bianca, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha provato a spiegare agli americani che cosa c’è in gioco in Medio Oriente e in Europa. Ma quello che è durato quindici minuti è parso un messaggio a tutte le democrazie del mondo.

L’intervento è arrivato alla vigilia della richiesta che il presidente farà al Congresso di approvare l’invio di 60 miliardi di dollari in aiuti militari e umanitari all’Ucraina e di 14 miliardi di dollari a Israele. Biden ha rimesso di nuovo l’America al centro del mondo, ricordato che, come durante la Seconda guerra mondiale, gli americani stanno di nuovo costruendo un “arsenale della democrazia”, e sottolineato come le “decisioni che prenderemo ora segneranno i prossimi decenni”.

Il presidente ha indicato come gli Stati Uniti stiano guidando una coalizione di cinquanta Paesi che si oppongono alla Russia. “Cosa succederebbe – ha chiesto – se andassimo via? Noi siamo la nazione decisiva“. Ma il fronte adesso si è allargato al Medio Oriente e lo sforzo va raddoppiato.

Dopo essere tornato a Washigton dalla visita lampo in Israele, dieci giorni dopo il massacro di civili portato avanti da Hamas, Biden ha sottolineato quanto garantire il sostegno ai due Paesi rappresenti un motivo di interesse cruciale per la stabilita’ globale. Hamas e il presidente russo Vladimir Putin, ha detto, “vogliono annientare completamente le democrazie”.

We cannot—and will not—let terrorists like Hamas and tyrants like Putin win.

I refuse to let that happen. pic.twitter.com/o2hGvfSNwu

— Joe Biden (@JoeBiden)
October 20, 2023

“Hamas e Putin – ha aggiunto – rappresentano minacce differenti, ma hanno questo in comune”. Biden ha detto che “non possiamo cedere sulla pace“, ma anche parlato dell’emergenza umanitaria a Gaza, dichiarando che il “popolo ha urgente bisogno di cibo, acqua e medicine”, un modo per rammentare all’Egitto di mantenere la promessa di aprire nelle prossime ore il varco a sud di Rafah e permettere l’ingresso dei convogli umanitari. Alla fine del suo discorso, i giornalisti al seguito hanno sentito qualcuno dello staff dire ad alta voce “chiaro” e un altro, “è stato grande”.

Da non trascurare la scenografia alle spalle del presidente, sempre studiata e simbolica: dietro Biden c’erano due foto, una della sua famiglia e l’altra del figlio, Hunter Biden, con un bambino sulle spalle. Hunter non è una figura laterale nella narrazione presidenziale di questi mesi: è il bersaglio dei Repubblicani alla Camera, che stanno tentando di metterlo sotto accusa per il suo passato legato ad armi, tossicodipendenza e controversi rapporti con governi stranieri, con l’obiettivo in realtà di mettere sotto impeachment il presidente e consegnarlo a una campagna elettorale intossicata.

Ma adesso Biden ha spiegato cosa c’e’ in gioco in Medio Oriente e in Ucraina, lanciato il monito che il “conflitto può allargarsi ad altre parti del mondo”, e rimandato la palla agli stessi Repubblicani del Congresso, alle prese con lo stallo per l’elezione dello Speaker alla Camera. Biden ha fatto capire che non c’è più’ tempo da perdere. Ora tocca ai legislatori rispondere nelle prossime ore.