Cargo greco colpito da un missile al largo dello Yemen

AGI – Un cargo greco è stato colpito da un missile al largo dello Yemen. Lo ha riferito l’agenzia per la sicurezza marittima Ukmto. “Un cargo greco, battente bandiera maltese, è stato attaccato e colpito da un missile mentre transitava nel sud del Mar Rosso diretta verso nord”, 76 miglia nautiche a nord-ovest della città portuale di Saleef nello Yemen., ha riferito l’agenzia Ambrey. 

Anche la United Kingdom Maritime Trade Operations (UKMTO) – scrive il ‘Times of Israel’ – ha affermato di aver ricevuto una segnalazione di un incidente a 100 miglia nautiche a nord-ovest di Saleef. 

La nave, di proprietà della compagnia greca Zografia, stava navigando dal Vietnam verso Israele con 24 membri dell’equipaggio a bordo ed era vuota di carico quando è stata attaccata, ha detto una delle fonti greche. “Non ci sono stati feriti, solo danni materiali”, ha aggiunto la fonte

Ue studia missione nel Mar Rosso

L’Unione europea sta discutendo di una missione nel Mar Rosso: secondo un diplomatico a Bruxelles, l’opzione più probabile è quella di appoggiarsi sulla missione europea Agenor per la libertà di circolazione, guidata dalla Francia, estendendo al mar Rosso le operazioni oggi centrate nel Golfo e sullo stretto di Ormuz.

“C’è un ampio consenso sulla necessità di agire rapidamente e in modo pragmatico”, ha dichiarato la fonte diplomatica, dopo una riunione preliminare che si è tenuta oggi. Il piano potrebbe essere finalizzato entro il 19 febbraio.

Si tratterebbe di un’opzione diversa rispetto alla coalizione internazionale diretta dallo scorso dicembre dagli Stati Uniti, Prosperity Guardian, e sostenuta da diversi Paesi Ue, come i Paesi Bassi.

L’Italia e la Francia hanno già inviato nel Mar Rosso navi da guerra che difendono la “libertà di navigazione”, senza però allinearsi completamente con gli Usa. La prudenza nell’impegno militare europeo contro gli Houthi nel Mar Rosso contrasta con il rischio che le tensioni economiche e l’inflazione peggiorino nei Paesi Ue. Se ne discuterà al Consiglio dei ministri degli Esteri in programma per il prossimo lunedì a Bruxelles, al quale sono stati invitati anche il segretario generale della Lega araba e i ministri degli Esteri di Arabia Saudita, Giordania, Egitto e Israele, e un rappresentante dell’autorità palestinese. I ministri della Difesa di Francia e Italia si sono oggi espressi a favore di “una missione europea alla quale potrebbero anche partecipare Paesi extra Ue che condividono l’imperativo della libera navigazione”.

Al Arabiya, Shell non naviga nel Mar Rosso

La Shell ha bloccato tutte le spedizioni attraverso il Mar Rosso, secondo fonti a conoscenza della questione. Lo scrive Al Arabiya. Secondo fonti che hanno parlato con il Wall Street Journal, la compagnia petrolifera britannica ha seguito altre compagnie bloccando le spedizioni attraverso l’area per paura che altri attacchi possano essere imminenti. BP e Qatar Energy hanno annunciato mosse simili la scorsa settimana, ha riferito il WSJ.

Usa, sequestrate armi iraniane destinate a Houthi

Il Comando centrale delle forze armate degli Stati Uniti ha sequestrato armi convenzionali avanzate iraniane destinate agli Houthi dello Yemen l’11 gennaio. È quanto si legge in una nota. Si tratta del primo sequestro di “armi convenzionali letali avanzate fornite dall’Iran” agli Houthi da quando sono iniziati gli attacchi degli Houthi contro le navi mercantili a novembre, aggiunge la nota pubblicata su X dal Centcom

Il Centcom fa sapere che il sequestro è avvenuto l’11 gennaio durante una perquisizione delle forze della Marina statunitense vicino alla costa della Somalia nelle acque internazionali del Mar Arabico. L’imbarcazione perquisita, una barca a vela di tipo dhow, “trasportava illegalmente aiuti letali” “dall’Iran per rifornire le forze Houthi nello Yemen come parte della campagna di attacchi in corso degli Houthi contro spedizione mercantile internazionale”.

“I Navy Seal supportati da elicotteri e veicoli aerei senza pilota, hanno eseguito un complesso abbordaggio del dhow vicino alla costa della Somalia nelle acque internazionali del Mar Arabico, sequestrando unità balistiche di fabbricazione iraniana componenti di missili e missili da crociera. Gli oggetti sequestrati includono propulsione, guida e testate per missili balistici a medio raggio Houthi e missili da crociera antinave, nonché componenti associati alla difesa aerea.

Le prime analisi indicano che queste stesse armi sono state utilizzate dagli Houthi per minacciare e attaccare marinai innocenti a bordo di navi mercantili internazionali in transito nel Mar Rosso. Questo è il primo sequestro di armi convenzionali avanzate letali fornite dall’Iran agli Houthi dall’inizio degli attacchi degli Houthi contro le navi mercantili nel novembre 2023″.

Si tratta inoltre del “primo sequestro di missili balistici e da crociera avanzati di fabbricazione iraniana componenti da parte della Marina degli Stati Uniti dal novembre 2019”. Il Centcom ricorda che “la fornitura, la vendita o il trasferimento diretto o indiretto di armi agli Houthi nello Yemen viola la risoluzione 2216 sulla sicurezza delle Nazioni Unite e il diritto internazionale”.

“È chiaro che l’Iran continua a inviare aiuti letali avanzati agli Houthi. Questo è ancora un altro esempio di come l’Iran semina attivamente instabilità in tutta la regione in diretta violazione della risoluzione 2216 sulla sicurezza delle Nazioni Unite e del diritto internazionale”, ha affermato il generale Michael Erik Kurilla, “Continueremo a lavorare con partner regionali e internazionali per denunciare e interdire questi sforzi. e, in definitiva, ristabilire la libertà di navigazione”, ha concluso.

M.O.: Qatar, il trasporto di Gnl risentirà dell’escalation nel Mar Rosso

Le spedizioni di gas naturale liquefatto (Gnl) risentiranno dell’escalation di attacchi che hanno spinto le compagnie di navigazione internazionali a evitare il Mar Rosso: lo ha dichiarato il primo ministro del Qatar. “Il Gnl è… come qualsiasi altra spedizione mercantile. Ne risentiranno”, ha dichiarato lo sceicco Mohammed bin Abdulrahman Al Thani al World Economic Forum di Davos, riferendosi ai crescenti scambi con i ribelli Huthi dello Yemen.