Centesimo giorno di guerra con Hamas. A Tel Aviv in 120mila ricordano gli ostaggi rapiti

AGI – Israele ricorda oggi il 100esimo giorno di guerra con Hamas, un lugubre anniversario che riporta all’assalto di Hamas nel Sud del Paese. Ieri sera a Tel Aviv, gli eventi del 7 ottobre sono stati commemorati da migliaia di persone, che hanno cominciato una ‘ventiquattr’ore’ in cui si susseguiranno le cerimonie. 

In cima ai pensieri di tutti c’era la richiesta di liberazione dei circa 130 ostaggi nelle mani di Hamas e ancora detenuti a Gaza, alcuni dei quali potrebbero non essere più vivi. Secondo gli organizzatori, nella Piazza degli Ostaggi, c’erano 120mila persone. E questa mattina alle 11 è cominciato uno sciopero di 100 minuti in solidarietà con i rapiti, sciopero a cui hanno aderito 150 aziende; sono state sospese anche le lezioni nelle università. 

Intanto, l’esercito dello Stato Ebraico ha fatto sapere di aver ucciso quattro “terroristi” che si erano infiltrati nel territorio israeliano, senza specificare se fossero membri della milizia sciita libanese Hezbollah o delle milizie palestinesi presenti nel Sud del Libano. 

“I soldati israeliani che pattugliavano l’area di Har Dov (le Fattorie di Sheba) hanno identificato una cellula terroristica che è passata dal Libano nel territorio israeliano e ha aperto il fuoco. I soldati hanno risposto con colpi veri e tutti e quattro i terroristi sono stati uccisi”, ha segnalato una nota dell’esercito. Si tratta della prima infiltrazione alla frontiera settentrionale israeliana in tre mesi di guerra tra Hamas e Israele. 

E ieri, nel corso di una conferenza stampa indetta in coincidenza con il 100esimo giorno dall’attacco di Hamas a Israele, il premier Benjamin Netanyahu ha ribadito che Tel Aviv “continuerà la guerra fino a quando non raggiungerà tutti gli obiettivi, che sono l’eliminazione di Hamas, il ritorno di tutti gli ostaggi e la promessa che Gaza non rappresenterà più una minaccia per il Paese. Ripristineremo la sicurezza – ha aggiunto – e nessuno ci fermerà, ne’ l’Aia ne’ l’asse del male”.