Chi erano i tre ostaggi uccisi per sbaglio dell’Idf

AGI – In Israele è il giorno del lutto e della rabbia per la morte di tre ostaggi nelle mani di Hamas, uccisi dai soldati isrealiani che li avevano scambiati per miliziani. Ma chi erano e come è stato possibile che siano rimasti vittima di chi, per liberarli, ha messo a ferro e fuoco la Striscia di Gaza?

Yotam Haim, 28 anni, batterista della band heavy metal Persephore, era stato rapito il 7 ottobre, quando i terroristi di Hamas hanno attaccato il suo kibbutz, Kfar Aza. Yotam era stato visto l’ultima volta in un video girato la mattina del 7 ottobre davanti alla porta della sua casa a Kfar Aza e mandato alla madre, in cui si sentono i colpi di arma da fuoco.

La famiglia ha scoperto che la sua casa era stata data alle fiamme dai terroristi e solo dopo aveva saputo che era stato preso in ostaggio e portato a Gaza. Anche il fratello di Yotam, Tuvi Haim, è un batterista e si esibisce con la band di Netta Barzilai.

Samar Fouad Talalka, 22 anni stava lavorando in un vivaio di polli del Kibbutz Nir Am, dove spesso faceva i turni del fine settimana, quando il 7 ottobre arrivarono gli uomini di Hamas. La famiglia vive nella città beduina di Hura. Alon Shamriz, 26 anni, studiava ingegneria informatica ed era stato rapito dalla sua casa nel Kibbutz Kfar Aza.

I militari ritengono che “i tre siano fuggiti o siano stati abbandonati dai terroristi che li tenevano prigionieri” mentre le forze dell’IDF si avvicinavano. Shejaiya, nel nord di Gaza, è stata a lungo considerata una roccaforte chiave di Hamas, sede di alcune delle sue forze d’èlite e delle fortificazioni più massicce. L’area in cui sono stati uccisi gli ostaggi era vicina alla scena di una battaglia in cui mercoledì sono rimasti uccisi nove soldati.