Dallo Stadio alla Metro C, i cantieri (di oggi e di domani) che paralizzano Roma 

AGI – Andare in giro per Roma nel lungo anno di avvicinamento al Giubileo è un po’ come addentrarsi in un girone dantesco, tra buche, cantieri, gru, camion, operai al lavoro, viabilità stravolta e traffico in tilt a tutte le ore. Ci sono le cosiddette ‘grandi opere’ del Giubileo, ma ci sono anche quelle cosiddette minori che danno il loro importante ‘contributo’ al caos.

Tra la fine dell’anno e l’inizio del 2024, per esempio, partiranno 17 nuovi cantieri e, nei prossimi mesi, ci saranno lavori per la riqualificazione del percorso pedonale tra via Stazione San Pietro e la passeggiata del Gelsonimo e del sottopasso pedonale di via Gregorio VII, mentre è già in corso la realizzazione del doppio senso di circolazione tra via di Porta Cavalleggeri e Piazza del Sant’Uffizio.

Ci sono poi cantieri che non rientrano nel novero delle opere per l’Anno Santo 2025 (sono finanziate con fondi europei del Pnrr, fondi di Roma Capitale o fondi privati) ma vanno ad aggiungersi a quelle e contribuiscono al fare da ‘tappo’ al traffico cittadino. Ci sono cantieri per opere che a volte sono altrettanto (o anche più) grandi come la Stazione della Metro C a Piazza Venezia e quella Colosseo. Quindi ci sono i Piani urbani integrati di Roma Capitale: sono tre Pui inseriti dal governo nei finanziamenti del Pnrr (anche se non è certo che il finanziamento resterà).

Il Pui di Corviale che, ha detto Gualtieri, “si arricchirà di luoghi fisici di incontro e confronto, con rigenerazione dei tessuti urbani e, insieme, di politiche socioculturali di accompagnamento e di sviluppo della comunità locale con un intervento urbanistico, culturale e sociale allo stesso tempo”.

Quindi il Pui di Tor Bella Monaca che mira a migliorare la qualità dell’abitare mediante la rigenerazione edilizia, ambientale e sociale del comparto R5 di Tor Bella Monaca. In particolare, sono previsti l’inserimento di nuovi servizi negli spazi di pertinenza che ospiteranno il Museo delle Periferie, una ludoteca e un Hub delle energie; il miglioramento dello spazio pubblico di via dell’Archeologia e delle corti che affacciano sull’agro romano. Infine il Piano Integrato per Santa Maria della Pietà, “incentrato sul concept generale del tema della Salute e Benessere del Cittadino, inteso come stato di benessere fisico, psichico e mentale”. 

Accanto a queste opere non legate direttamente al Giubileo (né economicamente né cronologicamente), ce ne sono molte altre, spesso piccole, che hanno un impatto altrettanto negativo sulla viabilità e sulla qualità della vita dei romani (non a caso l’indagine del Sole 24 Ore retrocede la Capitale di 4 posizioni: al 35esimo posto in Italia). A partire dai lavori di rifacimento del manto stradale con arterie spesso fondamentali che vengono riasfaltate (di giorno e di notte) creando disagi agli automobilisti: sono 800 chilometri della grande viabilità, di cui ne sono stati completati circa 240 (il 30% del piano). Per le strade l’amministrazione Gualtieri spenderà, di fondi per il Giubileo, oltre 170 milioni più altri 31 milioni per le pavimentazioni storiche e 14 per Lungotevere. A questi vanno aggiunti i fondi stanziati dal Campidoglio per la manutenzione stradale: 20 milioni l’anno per tre anni.

C’è quindi il capitolo piste ciclabili. Quelle più discusse, che non servono ai ciclisti ma contribuiscono all’aumento del traffico (quali Pineta Sacchetti, Via Gregorio VII e Porta Cavalleggeri, ma ce ne sono molte in città) in futuro saranno modificate, ma non eliminate mentre sarà realizzata una rete cittadina di 54 chilometri da avviare nel 2024 e concludere nel 2026 per una spesa di 14 milioni. A questo, si aggiunge un investimento di 600 mila euro per la ciclabile Piazzale Aldo Moro-Cnr-Biblioteca Nazionale-Termini i cui lavori, per la gioia dei romani, sono iniziati a ottobre.

C’è poi il caso particolare della tramvia Termini-Vaticano-Aurelio. Una di quelle opere annunciate per il Giubileo ma destinate ad andare ben oltre i tempi strettissimi dell’Anno Santo. Un progetto inizialmente finanziato con fondi del Pnrr e altri del ministero la cui realizzazione adesso appare in forte dubbio mentre sembra sia ripartito con slancio il progetto per l’altra tramvia annunciata, quella di Via Palmiro Togliatti.

Ultima opera, stavolta totalmente finanziata da privati, è lo Stadio della Roma. Qui siamo ancora in una fase preliminare anche se, garantisce il sindaco, ben avviata. La città, secondo le aspettative dell’Amministrazione, beneficerà dei 570 milioni di euro di investimento sullo stadio che non sarà solo un grande impianto sportivo ma anche “un intervento senza cubature aggiuntive che concorrerà alla rigenerazione sostenibile di Pietralata”. Si è concluso alla fine di ottobre il dibattito pubblico ed è in corso la redazione del documento conclusivo. Poi il progetto potrebbe partire con l’obiettivo di realizzare il nuovo stadio per il centenario del club, nel 2027.

Vediamo adesso in dettaglio le ‘altre grandi opere’, alcune già partite, altre in procinto di farlo e altre ancora destinate forse a rimanere solo progetti.

Il Piano urbano integrato di Tor Bella Monaca

È quello della periferia di Tor Bella Monaca il primo dei  Pui – Piani urbani integrati a partire. Sono stati ufficialmente inaugurati ieri, 7 dicembre, i cantieri – “Spazio Cantiere” e l’avvio dei primi lavori per la ciclabile – che danno il via a questo ambizioso programma di recupero urbano finanziato con circa 125 milioni di fondi del Pnrr per investimenti complessivi che intervengono sul recupero integrato di un’area della città che vuole contrastare ogni forma di degrado e disagio sociale.

Nel dettaglio sono circa 95 milioni di investimento per lavori edilizi (66,7 milioni), per mobilità e sistemazione aree verdi (26 milioni) e per numerose attività immateriali (2 milioni su progetti scuole aperte, corsi, arena estiva, bandi ecc.); a questi si affiancheranno i lavori legati alla realizzazione del Programma Innovativo per la Qualità Urbana (Pinqua) da 29 milioni di euro.

Parte il cantiere per la rigenerazione urbana di #TorBellaMonaca: oltre 125 Milioni di investimenti con cui cambieremo radicalmente l’aspetto e la vita di questo quartiere, sottraendolo al degrado, combattendo criminalità e disagio sociale e sviluppandone tutte le potenzialità. pic.twitter.com/PYqmdCk5nn

— Roberto Gualtieri (@gualtierieurope)
December 7, 2023

Avviati anche i cantieri per la realizzazione dei primi tratti dei percorsi ciclabili che collegheranno Tor Bella Monaca all’area di Tor Vergata; opera che rappresenta anche il primo tassello per la messa in sicurezza di via dell’Archeologia, grazie a lavori di riqualificazione stradale e sulla segnaletica, alla sistemazione di aree verdi, al potenziamento dell’illuminazione pubblica e agli attraversamenti pedonali protetti.

Il progetto prevede la trasformazione della Corte Nord del Comparto R5 del complesso Erp con la riqualificazione di alloggi e, al piano terra, una riorganizzazione capace di ospitare la sede del Museo delle Periferie Rif, che sarà uno spazio aperto alla città e ai cittadini posto al centro dell’intero progetto di rigenerazione urbana (sala espositiva, biblioteca, laboratori, bookshop, cafè). In generale saranno realizzati nel complesso numerosi servizi, con scale e ascensori per unire il piano parcheggi (con più posti auto) a quello residenziale, creando occasioni di incontro.

Al piano terra e al primo piano ci saranno spazi co-working e altri destinati a servizi per gli studenti. In altre parti si adotta un vero e proprio nuovo modello di abitare attraverso la realizzazione di alloggi condivisi come case per studenti, cohousing e altre soluzioni abitative simili. Verranno inoltre valorizzati fondamentali presidi sociali già esistenti come la palestra di boxe, il centro diurno ‘La Rosa dei Venti’, i laboratori della Comunità di Sant’Egidio e la Ludoteca ‘Casa di Alice’.

Stazione “Venezia” della metro C

Il cantiere della Stazione Venezia, da realizzare entro il 2033, è ad altissimo impatto per il traffico visto che influisce molto sulla viabilità della zona di Piazza Venezia. La stazione Venezia è localizzata in corrispondenza del nodo che collega il centro barocco di Roma (asse di Via del Corso, Piazza SS. Apostoli, Fontana di Trevi) con l’area archeologica di Via dei Fori Imperiali. Data la posizione eccezionale del luogo, la stazione si presta a costituire uno snodo di connessione con i diversi complessi museali che la circondano.

Le caratteristiche storico-artistiche degli edifici circostanti quali il Vittoriano, Palazzo Venezia, il Palazzo delle Assicurazioni Generali, la Chiesa di Santa Maria di Loreto, trovano riflesso nel progetto della nuova sistemazione esterna. Il tracciato della Linea C si sviluppa al di sotto di Via dei Fori Imperiali, per raggiungere Piazza Venezia; qui verrà realizzata una stazione profonda 45 metri, con muri perimetrali di contenimento dello scavo che raggiungono una profondità di 85 metri.

La stazione Venezia si svilupperà su otto piani sotterranei collegati da 27 scale mobili, 6 ascensori e da banchine di 110 metri. Saranno 3 gli accessi diretti alla piazza al servizio delle tre aree museali: sistema di Palazzo Venezia tramite due scale mobili, una scala fissa e un ascensore; sistema dell’Ateneo di Adriano e Fori Imperiali, tramite due scale mobili, una scala fissa e un ascensore vetrato; sistema del Vittoriano, tramite una scala mobile e una fissa. Al primo livello verrà creato un atrio museale.

L’obiettivo, condiviso con la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio, è quello di ricollocare i vari reperti archeologici ritrovati durante lo scavo, in modo che siano visibili ai passeggeri e ai turisti, creando, al contempo, un sistema integrato con i musei circostanti. Il costo dell’opera, che comprende anche il tratto dal Colosseo-Fori Imperiali (i cui lavori per completare la stazione Colosseo finiranno entro il 2025) a piazza Venezia sono finanziati da Pnrr e ammontano a 610 milioni di euro a cui si aggiungono 145 milioni di fondi residui stanziati nel 2014. 

Tramvia Termini – Vaticano – Aurelio (TVA)

La nuova linea tranviaria consentirà di collegare il nodo di interscambio di Piazza dei Cinquecento–Termini con la zona ovest della città, realizzando un trasporto di superficie sostenibile e di alta capacità, con sostituzione di diverse linee di autobus, riduzione degli agenti inquinanti e miglioramento degli standard di servizio al pubblico.

Il progetto per la realizzazione della nuova linea tranviaria Tva, inserito nello scenario del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (Pums), finaziato per circa 184 milioni di euro, si sviluppa lungo il corridoio che, partendo dalla Stazione Termini, interessa sinteticamente Piazza della Repubblica, Via Nazionale, Via IV Novembre, Piazza Venezia, Corso Vittorio Emanuele II, Ponte Vittorio Emanuele II, Lungotevere in Sassia, Galleria Pasa, Via di Porta Cavalleggeri, Via Gregorio VII, Circonvallazione Aurelia, Piazza Giureconsulti, con una diramazione che da Ponte Vittorio Emanuele II percorre Via della Traspontina, Via di Porta Castello, Via Vitelleschi, Piazza Americo Capponi, Via Stefano Porcari, Piazza Risorgimento.

 

 

La lunghezza complessiva del corridoio si articola in due rami: Stazione Termini Piazza dei Cinquecento–Circonvallazione Cornelia (7.363 metri) e diramazione tra Ponte Vittorio Emanuele e Piazza Risorgimento (956 metri). Entro il 2024, per il Giubileo, si dovrebbero realizzare i lavori per la prima parte del tragitto lunga soltanto 1,2 chilometri: partenza da Stazione Termini e arrivo a piazza Venezia, in via del Plebiscito. Il tratto successivo sarà quello più lungo e complicato: prima il tragitto verso il Vaticano passando lungo tutto il centro storico della Capitale, e poi lo sdoppiamento della linea, che passerà per via Gregorio VII e arriverà all’incrocio con via Aurelia. Ma se ne riparlerà nel 2025 con l’obiettivo realistico di finire non prima del 2027. Per questo i fondi del Pnrr (120 milioni di euro) a cui si aggiungono quelli del Trasporto rapido di massa del Mit, sono stati spostati sul progetto della tramvia Togliatti.

La Ue, infatti, chiedeva all’Italia di utilizzare i fondi del Pnrr entro il 30 giugno 2026 e, ha spiegato Gualtieri, “essendo molto stretti i tempi della dead-line ed essendo la Tva soggetta a interruzione dei cantieri per il Giubileo mentre la Togliatti no, si è richiesto di omogeneizzare i fondi. Quindi la Togliatti sarà finanziata tutta con il Pnrr, mentre la Tva tutta con i fondi del Trasporto rapido di massa“. 

Linea Tranviaria Viale Palmiro Togliatti

Questo progetto interessa uno tra gli assi principali della nostra Città, attraversando i tre quartieri di Cinecittà, Centocelle e Colli Aniene. A partire dal capolinea posto su Via Orazio Pulvillo nel VII Municipio, in prossimità della fermata metropolitana Subaugusta, la tranvia percorre tutto Viale Palmiro Togliatti per terminare col secondo capolinea di fronte al nodo di scambio di Ponte Mammolo. L’intero tracciato si sviluppa per circa 8 Km con 19 fermate intermedie.

Il progetto prevede la realizzazione della nuova sede tranviaria al centro dello spartitraffico centrale, particolarmente ampio. Ad oggi lo spazio è interessato da aree verdi, dalla pista ciclabile, da parcheggi per autovetture, da aree di risulta utilizzate dalle attività di autodemolitori, nonché da due filari di alberi di alto fusto, costituiti per la gran parte da Pini domestici e per minori quantità da Platani ed altre essenze, collocati ai lati perimetrali.

Il progetto comprende anche delle opere infrastrutturali, una delle quali di elevata importanza relativa al completamento delle rampe del cavalcavia stradale e ferroviario, che consente il superamento di via Collatina e della sede ferroviaria FR2 (Alta velocità e Roma Sulmona; TAV-AT-01-102). Dopo la rimodulazione dei finanziamenti la tramvia sarà costruita unicamente con i fondi del Pnrr per cui la fine dei lavori dovrà essere necessariamente entro il 30 giugno 2026. Il cantiere, a differenza di quello per la tramvia Tva, rimarrà aperto anche durante il Giubileo.

La nuova linea tranviaria consentirà di collegare le tre linee della metropolitana: la linea B alla stazione di Ponte Mammolo, la linea C alla Stazione di Parco di Centocelle – Togliatti, in corrispondenza di via Casilina, e la linea A all’altezza della stazione di Subaugusta e il costo previsto è 107.779.582 euro.

Lo stadio della As Roma a Pietralata

 Il progetto presentato prevede la realizzazione di un nuovo impianto per ospitare le partite in casa del club giallorosso, ma anche altri eventi sportivi, concerti e manifestazioni di massa, con l’obiettivo di diventare un luogo attivo e di incontro per tutta la città. In particolare, il progetto è sviluppato sulla base delle seguenti caratteristiche: capienza complessiva di 55.000 posti estendibile a 62.000, con 7.000 posti utilizzabili su richiesta per specifici eventi o, in caso di capacità ridotta per eventi privati/ corporate o come spazi commerciali per gli sponsor; 5.500 posti dedicati ai tifosi VIP, suddivisi tra tribune e spazi privati con configurazioni e livelli di servizio differenti, ossia skybox, terraces e field box; 10.000 stalli per motorini e biciclette e 4.044 posti auto dislocati su diverse aree dell’impianto e con diverse configurazioni (e.g. parcheggi interrati, multipiano). Ci saranno poi spazi interni allo stadio e accessibili al pubblico suddivisi tra circa 9.000 mq di aree Hospitality & MICE e circa 17.100 mq di spazi retail, a loro volta organizzati tra aree Ricettive, Benessere & Intrattenimento.

Altro passo avanti per l’iter di approvazione del nuovo #StadiodellaRoma

— AS Roma (@OfficialASRoma)
August 8, 2020

Il progetto interessa un’area complessiva di 20 ettari in località Pietralata, di proprietà di Roma Capitale, che la As Roma chiede in diritto di superficie per 90 anni, trascorsi i quali l’infrastruttura realizzata verrà ceduta in proprietà a Roma Capitale. Il costo complessivo dell’operazione ammonta a circa 528 milioni di euro, di cui circa 100 milioni per i parcheggi e 20 per le urbanizzazioni.
 A ottobre si è concluso dopo due mesi il dibattito pubblico dedicato al futuro stadio della Roma a Pietralata che ha evidenziato le criticità, prima tra tutte quella dei trasporti e del vicino ospedale Pertini a cui garantire l’accesso anche nei momenti di grande flusso dovuto alle partite. Adesso si attende la pubblicazione del “dossier conclusivo“ da parte di Nomisma, l’azienda incaricata dai Friedkin di gestire la fase del dibattito pubblico a cui seguirtà la progettazione definitiva che, la società giallorossa, dovrà presentare. Gualtieri ci spera e si è detto ottimista, ma la strada è tutt’altro che in discesa.