Firmato il primo contratto degli attori in Italia

AGI – Primo contratto collettivo nazionale per le attrici e gli attori del cinema e della televisione in Italia: a firmarlo, questa mattina all’Anica, sono stati i sindacati Slc-Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil, insieme a una delegazione di attori tra cui Giulio Scarpati, Fabrizio Gifuni, Vittoria Puccini e Pietro Sermonti, e le organizzazioni datoriali, la stessa Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive, Apa e Ape. Finora in Italia solo gli attori teatrali avevano avuto un contratto collettivo di lavoro.

Il Ccnl prevede una serie di tutele tra cui i minimi salariali e le modalità operative del lavoro, comprese le ferie. Viene inoltre sancita la rappresentanza sindacale, con un protocollo specifico di filiera da attuarsi entro il 1 marzo 2024. Come avvenuto per il rinnovo del contratto dei doppiatori, siglato due settimane fa, sono previste regole che limitano l’utilizzo dell’intelligenza artificiale.

Attenzione anche alla promozione delle pari opportunità e alla prevenzione della violenza di genere e della discriminazione per le persone LGBTQ +, con la figura dell”intimacy coordinator’ per vigilare sulle scene di seduzione, effusioni, nudità e sesso. Tra le novità c’è lo sviluppo di un sistema di assistenza sanitario e assicurativo a sostegno della previdenza.

La lunga battaglia per un contratto collettivo degli attori era stata lanciata da Gian Maria Volontè e nell’ottobre 2022 i sindacati avevano presentato la loro piattaforma approvata nelle assemblee che si sono svolte su tutto il territorio nazionale. 

L’accordo per la stesura del contratto collettivo verrà sottoposto alle assemblee dei lavoratori per la definitiva approvazione, da sottoscrivere entro il corrente anno, spiegano i sindacati in una nota.

L’obbiettivo delle parti è dotare il settore della produzione cine-audiovisiva di un Ccnl che regolamenti il lavoro di attrici e attori, valorizzandone la professione e garantendo loro tutele e garanzie. In particolare vengono individuate le forme contrattuali (prevedendo un doppio binario: subordinato e autonomo), i minimi salariali e le modalità operative con cui la prestazione si espleta.

Il Ccnl si dota inoltre di un sistema di monitoraggio che ne accompagni l’attuazione, individuando le criticità e le buone pratiche, anche nell’ottica di apportare nella successiva tornata contrattuale le modifiche e i miglioramenti che verranno ritenuti dalle parti utili e necessari.