Hamas ammette: uccisi 4 nostri comandanti

AGI – Hamas ha confermato la morte di diversi alti comandanti durante la guerra d’Israele al gruppo terroristico nella Striscia di Gaza. Tra le vittime, ha nominato Ahmed Ghandour, il comandante della brigata Nord di Gaza, Ayman Siam, il capo del sistema di lancio missilistico, Wael Rajab e Raafat Salman. Israele in precedenza aveva affermato di aver preso di mira Ghandour e Siam, ma non aveva confermato di averli uccisi.

Un nuovo scambio di ostaggi con prigionieri palestinesi è intanto previsto per oggi, nel terzo giorno di tregua tra Israele e il movimento islamista al potere a Gaza, dopo due primi scambi. Allo stesso tempo, centinaia di camion che trasportano aiuti umanitari continuano ad entrare nella Striscia di Gaza, assediata e devastata da sette settimane di intensi bombardamenti israeliani come rappresaglia per il sanguinoso attacco di Hamas al suolo israeliano del 7 ottobre.

Venerdì e sabato, Hamas ha consegnato al Comitato internazionale della Croce Rossa (Cicr) un totale di 41 ostaggi israeliani e stranieri detenuti a Gaza, mentre Israele ha rilasciato 78 prigionieri palestinesi. L’accordo, raggiunto mercoledì sotto l’egida del Qatar con il sostegno degli Stati Uniti e dell’Egitto, prevede lo scambio di 50 ostaggi di Hamas con 150 prigionieri palestinesi nei quattro giorni della tregua, che può essere estesa.

L’accordo dovrebbe durare quattro giorni e consentire il rilascio di 50 ostaggi di Hamas e 150 prigionieri palestinesi. A Gerusalemme Est, occupata e annessa da Israele, i prigionieri liberati, tutte donne e giovani sotto i 19 anni, sono stati festeggiati con discrezione in mezzo alla presenza della polizia israeliana.

Il governo israeliano ha dichiarato ieri sera di avere una lista dei rapiti che dovrebbero essere rilasciati oggi, ma non ha rivelato le loro identità, i numeri e l’ora prevista per la loro consegna alla Croce Rossa.

Il rilascio degli ostaggi di sabato è stato ritardato per molte ore, con Hamas che accusava Israele di non rispettare i termini dell’accordo, ma alla fine la situazione si è sbloccata. Il portavoce dell’esercito israeliano Doron Spielman ha parlato di una “tattica dilatoria” di Hamas come parte della sua “guerra psicologica”.

Hamas ha infine rilasciato 17 persone nella tarda serata di ieri. Le brigate Ezzedine al-Qassam, l’ala armata del movimento islamista, hanno diffuso un video che mostra i 13 israeliani e i quattro thailandesi che salgono sui fuoristrada del Cicr poco prima di mezzanotte. Una giovane donna, con la caviglia fasciata e che camminava con le stampelle, era sdraiata su una barella in uno dei veicoli. Tutti sono arrivati in Israele poco dopo, via Egitto.

Tra gli ostaggi rilasciati sabato c’era anche Maya Regev, 21 anni, rapita con il fratello 18enne mentre cercavano di fuggire dal festival musicale Tribe of Nova, attaccato dai combattenti di Hamas nelle prime ore del 7 ottobre. Un video pubblicato sui social network mostra la giovane donna e suo fratello legati nel retro di un pick-up.

“Sono molto felice che Maya stia per raggiungerci. Tuttavia, il mio cuore è spezzato perchè mio figlio Itay è ancora prigioniero di Hamas a Gaza”, ha dichiarato sua madre Mirit in una dichiarazione pubblicata dal Forum delle famiglie degli ostaggi.

Nelle ultime ore l’Idf ha postato su X alcune immagini degli ostaggi tornati in libertà. Ad accompagnare le immagini il messaggio: “Queste sono lacrime di gioia. Dopo 50 giorni di prigionia di Hamas, 41 ostaggi – donne, bambini, anziani e cittadini stranieri – sono stati rilasciati nelle ultime 48 ore e sono tornati a casa nel caldo abbraccio dei loro cari. Questo è ciò per cui stiamo lottando e non ci fermeremo finché non saranno tutti a casa”.

 

These are tears of joy.

After 50 days in Hamas captivity, 41 hostages—women, children, the elderly and foreign nationals—were released in the past 48 hours and returned home to the warm embrace of their loved ones.

This is what we are fighting for and we won’t rest until… pic.twitter.com/kAMoCpkjZy

— Israel Defense Forces (@IDF)
November 26, 2023

Croce Rossa, non fiduciosi che scambi avvengano oggi

Un alto esponente della Croce Rossa, Pascal Hudt, ha riferito a Sky News di “non essere fiducioso” che verranno liberati altri ostaggi oggi. Nonostante ciò, una squadra è in attesa. Ieri il rilascio dei sequestrati è stato rinviato di parecchie ore da parte di Hamas sostenendo che Israele aveva violato parte dell’accordo stabilito.

Il Papa: grazie a Dio per la tregua a Gaza e la liberazione degli ostaggi

“Oggi ringraziamo Dio perché tra Israele e Palestina c’è finalmente una tregua e alcuni ostaggi sono stati liberati. Preghiamo che lo siano al più presto tutti: pensiamo alle loro famiglie. Che entrino a Gaza più aiuti umanitari, e che si insista nel dialogo: è l’unica via, l’unica via per avere pace. Chi non vuole dialogare non vuole la pace”.

Così Papa Francesco all’Angelus in video collegamento da Casa Santa Marta. Il suo appello è stato letto da monsignor Paolo Braida.