Il maxi progetto edile che minaccia il paradiso vietnamita di Ha Long

È bufera in Vietnam per la costruzione già in corso di un immenso complesso residenziale nei pressi dell’iconica baia di Ha Long, che rischia di essere gravemente danneggiata dall’impatto delle crescenti attività umane sul sito patrimonio Unesco.

La costa e la città vicine sono già fortemente sviluppate, ma nelle ultime ore, a far scattare l’allarme, anche fuori dai confini nazionali, è stata la pubblicazione sui media statali delle fotografie di un enorme cantiere che attraversa la baia di Bai Tu Long, confinante con quella di Ha Long.

Famosa in tutto il mondo per i suoi giganteschi isolotti calcarei che si tuffano nelle acque turchesi, la baia è una delle destinazioni più importanti del Vietnam, con oltre sette milioni di visitatori lo scorso anno.

Secondo il quotidiano Tien Phong, il progetto edile, fatto realizzare dal gruppo Do Gia capital, occuperà un’area pari a 52 campi da calcio, che ospiterà un complesso residenziale e alberghiero. Una volta completato, il complesso comprenderà 451 ville e case, diversi alberghi di sette piani, oltre ad aree di servizio e commerciali.

In difesa di un patrimonio mondiale

Il giornale locale ha precisato che il cantiere in questione si trova all’interno della “zona cuscinetto” della baia di Ha Long, che secondo l’Unesco fornisce un ulteriore livello di protezione a una proprietà patrimonio dell’umanità. Non si sono fatti attendere i commenti accusatori e preoccupati per il futuro del sito naturale unico nel suo genere, il cui indotto economico è significativo per il Vietnam.

I confini della baia di Ha Long sono stati gravemente violati“, ha detto ai media Truong Quoc Binh, ex vicedirettore del dipartimento del patrimonio del Ministero della Cultura. In un messaggio su Facebook commentato e condiviso migliaia di volte, Nguyen Xuan Dien, storico famoso, ha descritto il progetto come una “minaccia diretta” al sito, denunciando che “le rocce calcaree sono diventate giocattoli per i nuovi ricchi”.

Il noto ambientalista Trang Nguyen ha deplorato che “il mare e la sua sabbia vengano sfruttati. I posti meravigliosi vengono venduti all’asta. Gli animali vengono uccisi, tutto viene ucciso”. Di fronte alle proteste, le autorità della provincia di Quang Ninh (Nord), dove si trova il cantiere, hanno ordinato oggi stesso una revisione immediata del progetto – i cui piani sono stati ufficialmente approvati nel 2021 – prima di chiedere la sospensione dei lavori, affermando che sarebbe stata condotta un’indagine nella zona entro il 10 novembre.

La rapida crescita della città di Ha Long, che ora ospita una funivia, un parco divertimenti, hotel di lusso e migliaia di nuove unità abitative, ha gravemente danneggiato l’ecosistema della baia. Gli ambientalisti stimano che originariamente nella baia ci fossero circa 234 tipi di corallo, un numero ora sceso di meta’. Nel contempo i rifiuti umani e quelli di plastica rappresentano un grosso problema. Negli ultimi mesi si sono moltiplicate le segnalazioni da parte dei media statali di numerosi altri progetti di costruzione che minacciano le aree protette in tutto il Vietnam.