Il primo uomo giustiziato negli Stati Uniti con una maschera di azoto

AGI – Alle 20,25 ora locale, le 3,25 in Italia de l 26 gennaio, Kenneth Smith è stato giustiziato in Alabama con la maschera di azoto puro. Poco prima di indossare la maschera che gli avrebbe fatto inalare il gas, Smith ha pronunciato le ultime parole: “Stasera l’Alabama – ha detto – fa compiere all’umanità un passo indietro. Me ne vado con amore, pace e luce, vi amo. Grazie per avermi sostenuto, vi amo tutti”. Smith ha fatto il segno del cuore con la mano sinistra, mentre la guardia gli ha letto l’ordine d’esecuzione. Lui ha continuato a fare gesti con la mano dedicando alla famiglia, che stava al di là del vetro, segni d’amore. Le tende sono state chiuse alle 20,15. Dieci minuti dopo Smith è stato dichiarato morto. Quello avvenuto nel centro correzionale Holman di Atmore è il primo caso al mondo di pena capitale eseguita con questo metodo, che provoca un lento soffocamento.

 

La procedura, inizialmente prevista alle 18 ora locale, corrispondente all’una di notte in Italia, è slittata di oltre un’ora in attesa dell’ultimo pronunciamento della Corte Suprema, a cui era stato presentato un ennesimo appello per fermare la condanna. La Corte ha respinto la richiesta. I tre giudici liberali hanno dissentito. Così intorno alle 19 sono cominciate le procedure. I testimoni, cinque tra familiari e amici di Smith, più altre persone, tra cui cinque giornalisti, sono stati fatti salire su un furgone e condotti nell’area dove si trova la stanza con vetrata per assistere all’esecuzione. Poi il condannato è stato fatto entrare nella “stanza della morte” e preparato. Alle 19,53 si sono aperte le tendine per permettere ai testimoni di assistere. Lì è cominciato il conto alla rovescia di una storia segnata da trentacinque anni.

 

Stasera l’Alabama fa compiere all’umanità un passo indietro. Me ne vado con amore, pace e luce, vi amo. Grazie per avermi sostenuto, vi amo tutti (Kenneth Smith)

 

I reati e la condanna a morte

Smith era stato condannato a morte nell’89 per un omicidio su commissione commesso nell’88. Poco più che ventenne, assieme a un complice Smith aveva ucciso a coltellate una donna di 45 anni, Elizabeth Sennett, moglie di un predicatore. Per quel delitto Smith aveva preso circa mille dollari. Il mandante, un pastore della Chiesa di Cristo, si era suicidato una settimana dopo. Processato l’anno seguente al delitto, i giurati lo avevano condannato all’ergastolo, ma il giudice aveva commutato la pena in condanna a morte. Nel 2010 fu giustiziato il complice. Smith, in realtà, doveva essere morto da più di un anno: era stato sottoposto a iniezione letale il 17 novembre del 2022 ma era sopravvissuto, in mezzo a dolori atroci, perché gli addetti all’esecuzione non erano riusciti a trovare la vena giusta per portare a termine il compito. Da allora Smith ha mostrato segni legati al trauma per l’esperienza vissuta: insonnia, angoscia e depressione. Organizzazioni di attivisti per i diritti civili hanno chiesto di fermare la seconda esecuzione, definita brutale, al limite della tortura, al punto che non viene adottata neanche dai veterinari per l’eutanasia degli animali, ma tutti i ricorsi sono stati respinti. Così è arrivato il conto alla rovescia finale.

 

 

Mercoledì e giovedì Smith ha ricevuto nove visite e parlato al telefono con la moglie in entrambi i giorni. Mercoledì ha rifiutato la colazione e non ha mangiato a pranzo, limitandosi a consumare parzialmente la cena. Giovedì ha accettato la colazione e l’ultimo pasto, a base di bistecca, patatine fritte e uova. Poi l’esecuzione, con un metodo nuovo, quarantadue anni dopo l’introduzione dell’iniezione letale. Lo Stato dell’Alabama ha definito l’uso di azoto puro “il metodo meno doloroso e più umano”, e aggiunto che Smith avrebbe probabilmente perso i sensi nel giro di un minuto o due, per morire subito. L’ufficio del governatore ha confermato in serata che la morte è arrivata alle 20,25. Non hanno spiegato se Smith ha sofferto.