Il rogo di Tivoli, verifiche sull’impianto antincendio dell’ospedale

AGI – Sono in corso accertamenti, coordinati dalla procura di Tivoli, sull’impianto antincendio dell’ospedale San Giovanni Evangelista che, nella tarda serata di venerdì, è stato travolto da un rogo che ha portato alla morte di 3 pazienti e al trasferimento, di altre 134 persone, in altri nosocomi della Capitale.

Secondo quanto apprende l’AGI, al momento non emergerebbe però un chiaro malfunzionamento: le fiamme dal cumulo di rifiuti esterno all’edificio sono passate al piano – 3, dove ci sono solo scatoloni e macchinari in disuso e sono poi salite al piano – 2 e, infine, al – 1 dove c’è Testimoni hanno raccontato di aver visto il sistema il pronto soccorso. È solo a quel punto che, secondo il racconto di alcuni testimoni, il sistema antincendio, si sarebbe attivato.

E su questo sono in corso indagini della polizia e dei vigili del fuoco, coordinate dal procuratore Francesco Menditto. Al momento, secondo quanto trapela da fonti della procura, “non c’è prova che l’impianto fosse guasto al momento del rogo”.

A Colleferro i pazienti oncologici

Sul fronte dell’assistenza invece la regione Lazio ha disposto il trasferimento dell’unità operativa di Oncologia presso il Day Hospital Oncologico dell’Ospedale Parodi Delfino di Colleferro.a partire dalle 14,30 di lunedì. 

I pazienti con visite programmate per il giorno, sono stati tutti avvisati telefonicamente. Inoltre, giornalmente verranno contatti tutti i pazienti al fine di garantire nei tempi previsti il programma terapeutico, le visite oncologiche verranno effettuate presso l’ospedale Angelucci di Subiaco e attraverso il Recup verranno contattati tutti i pazienti per programmare le visite di follow-up. Da domani verranno garantite tutte le prime visite oncologiche. 

La solidarietà

“Solidarietà ai colleghi medici e sanitari dell’ ospedale di Tivoli che sono stati costretti a fronteggiare questa grave emergenza dell’incendio della struttura“. Così una nota della Segreteria Regionale del SMI Lazio.

“Questa tragica vicenda indica, ancor di più, che bisogna investire in sicurezza, prevedendo più uomini, più mezzi e risorse per strutture sensibili come quelle sanitarie. Uomini mezzi e risorse purtroppo sono stati, evidentemente, drammaticamente insufficienti. I medici convenzionati e dirigenti del SMI Lazio esprimono massima vicinanza ai colleghi per la sciagura che ha colpito l’Ospedale San Giovanni Evangelista, e causato la morte di tre pazienti. L’incendio ha poi costretto all’evacuazione 200 persone. Forte preoccupazione per le situazioni che possono aver causato questo gravissimo sinistro che ha determinato, a quanto si è appreso dagli organi di stampa, tre morti e centinaia di pazienti da dover trasportare e ricollocare. Auspicando un rapido chiarimento sulle cause dell’incendio, esprimiamo la nostra solidarietà ai colleghi medici e al personale sanitario. La Segreteria Regionale SMI Lazio si dichiara disponibile, sin da subito, per ogni concordata iniziativa di supporto ai colleghi di Tivoli e all’ Azienda Sanitaria di Roma 5″.