Il Tribunale penale internazionale svilupperà una “politica” per perseguire i crimini ambientali

AGI – Il Tribunale penale internazionale dell’Aia può perseguire i cosiddetti “crimini ambientali” senza dover modificare il proprio statuto. Lo ha chiarito il procuratore capo dell’Aja, Karim Ahmad Khan, intervenendo alla conferenza internazionale sulla giustizia, le generazioni future e l’ambiente.  “I disastri ambientali, ha infatti sottolineato Khan, sono spesso causa o conseguenza di crimini di guerra o crimini contro l’umanità”, crimini che rientrano nella giurisdizione della Corte dell’Aia.

Il Procuratore ha anche annunciato che il suo Ufficio svilupperà e pubblicherà una politica sui crimini ambientali entro la fine del 2024.

 

 

Azioni come “attaccare una centrale nucleare, una diga o utilizzare sostanze chimiche, per esempio per finanziare un conflitto”, ha dichiarato ancora il procuratore Khan, possono generare danni ambientali, “in un contesto in cui vengono commessi genocidi, crimini di guerra, crimini contro l’umanità o crimini di aggressione”. L’intervento del procuratore capo della Corte ha chiarito una volta di più come la distruzione dell’ambiente, lo sfruttamento illegale delle risorse o l’esproprio forzato delle terre, specie se avvenute in zone di conflitto, potranno essere perseguiti come crimini al pari di quelli che i giudici dell’Aia sono stati chiamati finora a giudicare ovvero genocidio, crimini contro l’umanità e crimini di guerra in base allo Statuto di Roma del 1998, entrato in vigore nel 2002.

 

 

“Sulla base dello statuto di Roma – ha successivamente detto ai microfoni di France Presse – possiamo fare in modo che tutte le parti del nostro Ufficio possano operare, come affermato nel suo preambolo, per il bene delle generazioni presenti e future””.

L’ampliamento del campo di competenza della Corte con sede all’Aia è stato a lungo sollecitato da attivisti e organizzazioni internazionali che si sono mobilitati negli anni in difesa dei diritti delle popolazioni e dei territori. L’apertura dei giudici verso i crimini ambientali potrebbe rivelarsi cruciale quando le vittime non possono sperare di ottenere giustizia dai tribunali nazionali.