In mostra a Roma ‘Lampedusa – Pescatori di anime’

AGI – “Mi sono chiesta dove fosse andato a finire ‘il valore umano’, e un giorno ho pensato a Lampedusa, che era proprio lì che dovevo andare a cercarlo, in quell’isola tanto piccola quanto grande di umanità”. Così la fotografa Tiziana Luxardo alla presentazione di “Lampedusa – Pescatori di anime”, mostra fotografica itinerante e nuovo calendario sociale Codacons 2024. L’esposizione sarà fino al 15 dicembre nella Basilica di Santa Maria sopra Minerva a Roma, dalle 11 alle 13.

Si consolida anche quest’anno il gemellaggio tra la fotografa e il Codacons che da anni promuovono campagne sociali che, attraverso l’arte visiva, esprimono una sofferenza come la violenza sulle donne, lo sfruttamento nei campi di lavoro, il bullismo e la ludopatia. 

Dodici immagini di grandezza 2 metri x 1,40 che narrano “l’anima dell’isola e dei suoi pescatori“, ha spiegato Luxardo, fotografa conosciuta e apprezzata in Italia e all’estero, donna imprenditrice impegnata che da anni ha fatto una scelta professionale legata a forti messaggi sociali.

“Prima di realizzare gli scatti – ha spiegato – ho girato l’isola in punta di piedi per non disturbare la sua atmosfera, per annusare l’anima della gente, soprattutto dei suoi pescatori, rigorosi ma accoglienti, con il loro motto: ‘in mare non si lascia mai nessuno’, ed è questa la vera essenza di questo luogo.

Spesso per ottenere la magia di uno scatto bisogna usare la propria fede e spiritualità, e io nelle immagini ho voluto narrare l’anima dell’isola e dei suoi pescatori, e non raccontare reportage di sbarchi e hot spot. Lampedusa è un’isola senza tempo con il fascino contraddittorio di sbarchi di turisti, e di sbarchi di emigranti, che stranamente non si incontrano mai”.

Per l’occasione sono esposti anche i lavori sul tema di 12 artisti emergenti. “Il Codacons ha realizzato questo progetto di mostra e calendario al fine di sensibilizzare i cittadini e le istituzioni sul tema dell’immigrazione”, ha sottolineato il presidente del Codacons Carlo Rienzi.  “Intendiamo – ha aggiunto – da un lato avviare progetti volti a fornire supporto e assistenza in favore delle popolazioni africane in patria, creando occasioni di lavoro nel campo dell’agricoltura, dall’altro dar vita a un percorso condiviso e partecipato per assicurare una strategia di accoglienza dei migranti efficace a livello Statale e Regionale”.

Presente alla presentazione anche il sindaco di Lampedusa Filippo Mannino. “La mia terra – ha evidenziato – ha dato una seconda opportunità di vita a tanti bambini, uomini e donne che probabilmente erano destinati a morte sicura, e in questa zattera in mezzo al mare hanno trovato la salvezza. Essere gente di mare, stare in mezzo al mare, non è come essere seduti in un salotto di Bruxelles: se c’e’ qualcuno che sbraccia, che sta annegando, che ti chiede aiuto, devi soccorrerlo, punto e basta”