Israele: “Preso il quartier generale di Hamas nel nord di Gaza”

AGI –  La Brigata di fanteria Givati dell’esercito israeliano ha catturato il quartier generale di Hamas nel nord di Gaza, nel quartiere di Sheikh Za’id, tra Beit Hanoun e Jabaliya. Lo fa sapere l’IDF, secondo cui diversi alti funzionari di Hamas vivono a Sheikh Za’id, e il quartiere ha anche una serie di complessi appartenenti al gruppo terroristico, comprese le forze d’e’lite Nukhba. L’IDF afferma che le truppe Givati hanno fatto irruzione nel complesso, trovando una serie di tunnel, compreso un ingresso “strategico” profondo circa 50 metri e largo sette.

I soldati israeliani dicono di aver trovato un veicolo corazzato da trasporto truppe dell’IDF in miniatura e un modello della barriera israeliana al confine con Gaza, dicono i militari. Nelle vicinanze, i militari hanno trovato anche un sito di produzione e lancio di razzi L’IDF afferma che le sono stati uccisi diversi agenti di Hamas mentre catturavano l’area. Il complesso è stato successivamente distrutto. In un raid separato nella stessa zona, le forze armate israeliane hanno trovato diverse armi su un camioncino che probabilmente era stato utilizzato da Hamas negli attacchi del 7 ottobre, fa sapere l’IDF

L’accordo sugli ostaggi

Il rappresentante di Hamas, Moussa Abu Marzouk, ha dichiarato in un’intervista ad Al Jazeera che la tregua temporanea concordata tra il gruppo terroristico palestinese e Israele entrerà in vigore domani alle 10.00. L’annuncio arriva dopo che Israele ha raggiunto un accordo con Hamas per una sospensione di quattro giorni dei combattimenti e il rilascio di almeno 50 dei circa 240 ostaggi rapiti da Hamas il 7 ottobre, in cambio del rilascio di 150 minorenni e donne palestinesi detenuti nelle carceri israeliane.

A partire da stasera, Hamas fornirà ogni giorno agli israeliani una lista di circa 10 nomi di persone che verranno rimpatriate da Gaza. Lo scrive al Jazeera che fornisce alcuni dettagli in più sullo scambio tra Israele e Hamas che dovrebbe avvenire domani. Secondo il giornale con sede a Doha gli ostaggi verranno consegnati alla Croce Rossa che, a sua volta, li porterà a Sud, fino al valico di Rafah, attraverso l’Egitto e poi a casa in Israele. Il primo elenco dei nomi degli ostaggi sarà dato agli israeliani questa sera. 

L’accordo per la liberazione di 50 ostaggi detenuti a Gaza in cambio del rilascio di 150 prigionieri palestinesi sarà ripetuto alla fine di questo mese. Lo scrivono i media israeliani citando un funzionario palestinese.

Il funzionario, che ha parlato a condizione di anonimato, ha detto che ciò significherebbe il rilascio totale di 100 delle circa 240 persone sequestrate da Hamas nell’attacco del 7 ottobre. 

L’accordo è stato approvato nella notte dal governo israeliano. All’inizio della riunione di governo, tenutasi dopo le riunioni separate dei gabinetti di guerra e di sicurezza, il primo ministro Benjamin Netanyahu ha dichiarato: “Non fermeremo la guerra dopo il cessate il fuoco”, lo riferisce Haaretz. Anche il ministro Benny Gantz è intervenuto all’apertura della riunione, affermando che lo schema di accordo “è difficile e doloroso dal punto di vista umano, ma è l’accordo giusto”.

“Siamo in guerra e la guerra continuerà finchè tutti i nostri obiettivi non saranno raggiunti”, ha detto Netanyahu secondo quanto riferisce il Times of Israel. Il ritorno degli ostaggi è una priorità assoluta, “sacra e mi impegno a farlo” e “Non avremo pace finchè non saranno tornati tutti. La guerra ha delle fasi e anche il ritorno degli ostaggi avrà delle fasi”, ha aggiunto.

Sugli ostaggi ha detto che l’accordo in corso di negoziazione con Hamas sugli ostaggi trattenuti a Gaza dal 7 ottobre è “la decisione giusta” da prendere.

Il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden ha contribuito a “migliorare il quadro propostovi (…) per includere un maggior numero di ostaggi a un costo inferiore”, ha dichiarato durante una riunione che dovrebbe produrre una decisione in serata. Le famiglie degli ostaggi hanno chiesto il rilascio di tutti i prigionieri.

Secondo Haaretz, l’accordo tra Israele e Hamas prevederebbe il rilasciodi 30 bambini, 8 madri e altre 12 donne prese in ostaggio dai terroristi durante l’attacco del 7 ottobre in cambio di 150 prigionieri palestinesi. Si tratterebbe di uno scambio di donne e bambini, secondo i media israeliani, e non comprende detenuti per omicidio.

Ma il governo si presenta diviso di fronte all’ipotesi, infatti i ministri di estrema destra Ben-Gvir e Smotrich si oppongono all’accordo sugli ostaggi, il ministro Sa’ar è indeciso; il leader dello Shas dice che il partito ultraortodosso voterà a favore. Sei ospedali in Israele sono pronti a ricevere gli ostaggi che saranno rilasciati nell’ambito dell’accordo sugli ostaggi, lo scrive Haaretz. Hanno allestito apposite aree per riceverli, separate dagli altri pazienti e dai media. In accordo con il Ministero della Salute, le strutture coinvolte sarebbero il Centro medico Sheba di Tel Hashomer, il Centro medico Shamir, gli ospedali Wolfson, Soroka e Ichilov e il Centro medico pediatrico Schneider.