La guerra in Medio Oriente va avanti da 81 giorni. Hamas “20.915 vittime, per lo più civili”

AGI – Il ministero della Sanità di Hamas ha dichiarato che sono 20.915  i morti e 54.536 feriti dall’inizio dei bombardamenti israeliani, principalmente donne e bambini. Questo è il triste bilancio a 81 giorni dall’inizio della guerra tra Israele e Hamas innescata da un attacco sanguinoso e senza precedenti perpetrato dal movimento islamista palestinese il 7 ottobre sul suolo israeliano dalla Striscia di Gaza.

Secondo un conteggio dell’Afp basato sull’ultimo bilancio israeliano, circa 1.140 persone, per lo più civili, sono state uccise in questo attacco, e circa 250 sono state rapite e portate a Gaza. Tra questi ostaggi, 129 sono ancora a Gaza, secondo l’esercito. Un centinaio di persone sono state rilasciate nel quadro di una tregua alla fine di novembre in cambio di 240 prigionieri palestinesi incarcerati da Israele. Dopo l’attacco del 7 ottobre, Israele ha promesso di “annientare” Hamas, bombardando il territorio palestinese, assediandolo e portandovi un’operazione di terra dal 27 ottobre.

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha fissato tre requisiti per raggiungere la pace con i “vicini palestinesi di Gaza”, dopo aver sottolineato la sua intenzione di intensificare l’offensiva contro Hamas. “Hamas deve essere distrutto, la Striscia di Gaza deve essere smilitarizzata e la società palestinese deve essere deradicalizzata. Questi sono i tre prerequisiti per la pace”, ha detto al Wall Street Journal.

Secondo il ministero della Sanità di Hamas, trenta corpi di vittime sono stati trasportati nelle ultime 24 ore all’ospedale Nasser di Khan Younes. Intanto, il Consiglio di Sicurezza dell’Onu dopo una lunga negoziazione sul testo ha adottato una risoluzione che le ong impegnate sul campo definiscono “annaquata” che non menziona il cessate il fuoco, ma consente solamente l’ingresso di aiuti umanitari nella striscia di Gaza dove acqua, cibo e materiale sanitario scarseggiano.

Nonostante l’intensificarsi degli appelli alla pace in questi giorni di festa, l’esercito israeliano ha dichiarato di aver colpito più di un centinaio di obiettivi di Hamas nelle ultime 24 ore, compresi gli ingressi dei tunnel e i siti militari utilizzati per attaccare i soldati, in particolare a Jabaliya (nord) e Khan Younes.

 

The Palestine Red Crescent ambulance teams, evacuated several casualties and martyrs after a house was bombed the last night in the Al-Amal neighborhood in #KhanYounis.
Videography by: PRCS volunteer, Talat El-Agha#Gaza pic.twitter.com/8medqZzk0q

— PRCS (@PalestineRCS)
December 26, 2023

 

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha riportato testimonianze “strazianti” raccolte dalle sue equipe all’ospedale al-Aqsa di Deir al-Balah (al centro), dove si trovano le vittime del bombardamento israeliano del campo profughi di al-Maghazi che, secondo il Ministero della Sanità di Hamas, ha provocato almeno 70 morti domenica sera.

 Diverse persone sono rimaste ferite nei bombardamenti contro la sede della Mezzaluna Rossa Palestinese nella città di Khan Yunis, nel Sud della Striscia di Gaza. Lo ha annunciato la stessa organizzazione umanitaria sul suo account ufficiale, sul social network X. 

“I bombardamenti dell’artiglieria hanno preso di mira i piani superiori della sede della Società della Mezzaluna Rossa Palestinese a Khan Yunis e si sono registrati numerosi feriti tra gli sfollati, poichè nell’edificio si trovano migliaia di persone”.

 

#Gaza
A seguito dei bombardamenti di ieri nei campi Al-Maghazi e Al-Bureij, 209 i feriti e 131 i morti arrivati finora all’ospedale di Al-Aqsa. Circa la metà di loro erano donne e bambini.
I team #MSF stanno fornendo cure per le diverse lesioni da trauma causate dalla guerra

— MediciSenzaFrontiere (@MSF_ITALIA)
December 25, 2023

“Il numero di pazienti curati dall’ospedale supera di gran lunga la sua capacità. Molti non sopravvivranno all’attesa”. L’esercito ha annunciato la morte di due soldati a Gaza, portando a 158 il numero dei soldati uccisi dal 27 ottobre, mentre due palestinesi, di 17 e 31 anni, sono stati uccisi martedì dal fuoco dell’esercito israeliano durante un’incursione in un campo profughi nella regione di Hebron, nel sud della Cisgiordania, territorio palestinese occupato da Israele dal 1967.

Anche le Nazioni Unite hanno dichiarato di essere “profondamente preoccupate” per il continuo bombardamento israeliano del centro della Striscia di Gaza e hanno esortato le forze israeliane a prendere tutte le misure possibili per proteggere i civili.  “Siamo profondamente preoccupati per il continuo bombardamento del centro di Gaza da parte delle forze israeliane (…) Tutti gli attacchi devono rispettare rigorosamente i principi del diritto umanitario internazionale, in particolare la distinzione (tra civili e soldati, ndr), la proporzionalità e la precauzione”, ha detto  il portavoce dell’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Seif Magango, in un comunicato che aggiunge “è particolarmente preoccupante che questo ultimo pesante bombardamento arrivi dopo che le forze israeliane hanno ordinato ai residenti del sud di Gaza di spostarsi verso il centro di Gaza e Tal al-Sultan a Rafah”.

Intanto su X, il premier Israeliano ritratto con il caschetto da guerra inneggia le sue truppe “I nostri riservisti danno il massimo e meritano tutto. La politica che abbiamo stabilito è chiara: Tutti i riservisti riceveranno – in retribuzione e risarcimento – tutto ciò che meritano per tutto ciò che fanno per noi. I ministeri del governo agiscono di conseguenza per attuare questa politica”.

 

חיילי המילואים שלנו נותנים הכל ומגיע להם הכל.

המדיניות שקבענו ברורה:

כל חיילי המילואים יקבלו – בשכר ובפיצויים – את כל המגיע להם עבור כל מה שהם עושים למעננו.

משרדי הממשלה פועלים בהתאם כדי לממש מדיניות זו. pic.twitter.com/mBmAvA2vXc

— Benjamin Netanyahu – בנימין נתניהו (@netanyahu)
December 26, 2023

La società di telecomunicazioni palestinese Paltel ha annunciato una nuova interruzione dei servizi nella Striscia di Gaza, la quarta dall’inizio della guerra.  “Siamo spiacenti di annunciare l‘interruzione totale dei servizi di telecomunicazione fissa e internet (…) nella Striscia di Gaza, a causa della continuazione dell’aggressione”, ha dichiarato l’azienda in un comunicato, aggiungendo che le sue squadre tecniche “stanno lavorando per ripristinare il servizio nonostante le condizioni pericolose sul terreno”.