La popolazione di Gaza sta “morendo di fame” 

AGI –  La popolazione di Gaza “sta morendo di fame”, ha denunciato un alto funzionario dell’OMS, in un momento in cui i principali Paesi donatori hanno annunciato la sospensione degli aiuti all’Agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa). “La popolazione sta morendo di fame, viene spinta sull’orlo del baratro”, ha dichiarato Michael Ryan, direttore del Programma di emergenza sanitaria dell’Organizzazione mondiale della sanità, durante una conferenza stampa a Ginevra. “I palestinesi di Gaza stanno affrontando un’enorme catastrofe… Se vi chiedete se il disastro possa peggiorare, assolutamente sì”, ha aggiunto.

 

“Il numero di calorie consumate dagli abitanti di Gaza è diminuito sistematicamente e la qualità del cibo è crollata. Le persone non dovrebbero sopravvivere con gli aiuti alimentari per mesi o anni“, ha spiegato. E se si mescola la mancanza di cibo con il sovraffollamento, il freddo e la mancanza di riparo, si creano le condizioni per un’epidemia di massa che va a colpire in particolare i bambini”.

L’appello per l’Unrwa

I leader delle principali agenzie umanitarie delle Nazioni Unite hanno invitato più di una dozzina di Paesi a riprendere a erogare i finanziamenti per l’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi (UNRWA). “Il mondo non può abbandonare Gaza“, si legge in una lettera firmata da più di una dozzina di capi delle agenzie ONU, tra cui l’Alto Commissario per i Rifugiati dell’UNHCR Filippo Grandi e il Direttore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) Tedros Adhanom. 
 

Più di 15 governi, tra cui i principali donatori dell’UNRWA come Stati Uniti, Regno Unito e Germania, hanno sospeso i fondo all’agenzia dopo che si è saputo come alcuni dei suoi membri siano stati presumibilmente coinvolti negli attacchi del 7 ottobre contro Israele. I leader hanno spiegato nella lettera che lasciare l’UNRWA in difficoltà economica “porterebbe al collasso del sistema umanitario” nella Striscia. “Le accuse di coinvolgimento di diversi membri dello staff dell’UNRWA negli atroci attacchi contro Israele del 7 ottobre sono terribili“, si legge nella lettera, “tuttavia non dobbiamo impedire a un’intera organizzazione di adempiere al suo mandato di servire le persone in condizioni di disperato bisogno”.

 

“Ad oggi, più di 100.000 gazesi sono morti, feriti o dispersi”

(Tedros Adhanom Ghebreyesus)

 

L’ambasciatore statunitense presso le Nazioni Unite Linda Thomas-Greenfield ha dichiarato questa mattina che il suo Paese non esclude di riprendere i finanziamenti all’agenzia, ma che sono necessari “cambiamenti fondamentali” alle sue operazioni. L’UNRWA ha già rescisso i contratti di tutte le persone presumibilmente coinvolte nell’attacco a Israele e ha aperto un’indagine, ha annunciato l’agenzia. L’agenzia lavora per fornire supporto, protezione e bisogni di base a circa 5,6 milioni di rifugiati palestinesi registrati in Giordania, Libano, Siria, Cisgiordania e Striscia di Gaza.  

 

L’incontro di Guterres

Il Segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, ha incontrato a New York 35 Paesi, più i rappresentanti dell’Unione Europea, per cercare di garantire la continuità del lavoro dell’agenzia, da cui dipendono milioni di palestinesi.

 

Guterres ha incontrato gli ambasciatori i rappresentanti di 35 Paesi, compreso quello dell’Unione europea, per informarli delle misure che l’organizzazione sta adottando e ascoltare le loro preoccupazioni, ha definito le accuse israeliane “orribili” e ha sollecitato una rapida indagine. Riyad Mansour, l’ambasciatore palestinese al Palazzo di Vetro, ha aggiunto dopo l’incontro che il segretario generale ha fatto appello ai numerosi Paesi che hanno sospeso i finanziamenti “a riconsiderare” la scelta e ha esortato altri Paesi “compresi quelli della regione, a farsi avanti”; ha anche elogiato la Norvegia, la Spagna e gli altri Paesi che hanno detto che non sospenderanno i finanziamenti.

 

L’Unrwa è la spina dorsale di tutta la risposta umanitaria a Gaza

(Antonio Guterres)

 

Il portavoce delle Nazioni Unite, Stephane Dujarric ha sottolineato, parlando ai giornalisti, che “nessun’altra organizzazione oltre all’Unrwa ha le infrastrutture per fare quello che fa” a Gaza e in Medio Oriente e “non è fattibile in alcun modo o forma” sostituire rapidamente l’agenzia delle Nazioni Unite. Dujarric ha anche detto ai giornalisti che ogni anno l’Unrwa fornisce un elenco dei suoi 13mila dipendenti a Gaza a Israele e all’Autorita’ Palestinese: “Per quanto mi è stato detto” dall’agenzia “nessuno aveva sollevato preoccupazioni quando l’elenco era stato condiviso”.