L’ecommerce è diviso tra il boom dell’usato e il consumo ultrarapido

AGI – Sull’ecommerce è “eco-divide”: da una parte il boom del second hand, con attenzione al riciclo e alla sostenibilità, dall’altra l’ascesa del modello del consumo rapido con il fenomeno Temu che in pochi mesi è balzato in testa alle classifiche di vendita.

Questo quello che emerge dalla nuova edizione della mappa mondiale dei marketplace. L’indagine, a cura di Yocabè, la piattaforma intelligente che aiuta i brand a vendere sui marketplace, raccoglie tutti trend del commercio digitale.

Vinted, Wallapop e Depop: sono questi i principali marketplace dedicati alla vendita e all’acquisto di articoli usati che hanno rivoluzionato il mondo del second hand con il “recommerce”, trend gemello della sostenibilità.

Vinted vince la sfida e si aggiudica il ruolo di piattaforma più popolare diventando la cartina tornasole del settore. Arrivato in Italia nel 2020, secondo i dati di Similarweb, il sito oggi registra una media di 5,8 milioni di visite al mese. Numeri di tutto rispetto, ma niente a che vedere con la Francia che con 25,8 milioni di visite mensili è il Paese europeo in cui Vinted è più frequentato.

In Ue si difende bene anche il mercato spagnolo dell’usato dove la piattaforma di reselling Wallapop.com registra quasi 22 milioni di visite mensili,  mentre Vinted.es non supera i 4,6 milioni circa. A livello mondiale sono però gli Stati Uniti il paese dove i prodotti second hand sono i più ricercati: è proprio negli USA, infatti,  che  la piattaforma poshmark.com può vantare una media di 51 milioni di visite al mese, thredup.com 14 milioni e therealreal.com 13.

Lo scenario europeo vede poi la rapida ascesa di Temu, piattaforma e-commerce cinese lanciata negli Stati Uniti nel 2022 (dove riceve in media 104 milioni di visite mensili) e arrivata in Europa nel 2023, che ha alterato gli equilibri nella maggior parte delle classifiche dei marketplace.

Dato interessante soprattutto se messo a confronto con il parallelo trend dell’usato, visto che il modello di consumo rapido di Temu va in direzione opposta a un paradigma di allungamento del ciclo di vita dei prodotti. E in Italia? Nel nostro Paese Temu.com doppia il traffico di Vinted e si posiziona appena fuori dal podio dei marketplace più frequentati, con una media di 14 milioni di visite mensili, superando Zalando, sito rivelazione dello scorso anno, e Manomano.

E anche se in Francia Vinted resiste con 25,8 milioni di visite mensili, la presenza di Temu si fa avvertire: sono, infatti, 16 milioni le visite mensili per il nuovo marketplace cinese. Vinted viene invece surclassato da Temu in Germania (quasi 30 milioni di visite mensili contro 9) e nel Regno Unito (una media di 28,5 milioni di visite mensili contro i 10,4 milioni di Vinted.co.uk).

Gli Stati Uniti sono il paese in cui convivono trend opposti e dove sia il risparmio garantito da Temu che la sostenibilità dell’usato si impongono a livello mondiale: l’app di Temu è stata scaricata principalmente negli USA, con una quota del 27%, e temu.com registra una media di 104,92 milioni di visite mensili.

Non solo Temu e Vinted, però. Dalla mappa emerge un calo globale in termini di visite degli utenti. Sull’Europa nel complesso, di fatto, pesa ancora l’impatto della guerra in Ucraina, che ha fatto lievitare i prezzi e ha influito negativamente sulla fiducia dei consumatori.

Tuttavia, anche se si è registrato un calo delle vendite online, la prima metà di quest’anno lascia presagire una ripresa. Soprattutto se si prende in considerazione la crescita di paesi come l’Italia, dove si prevede che il commercio digitale su base annua aumenterà per il 2023 del 13%, crescita record rispetto a numeri globali invariati, la Francia, il cui traffico online è aumentato del 3%, e la Spagna, cresciuta dell’11%.

Nel 2023, infatti, l’Europa si è posizionata come terzo mercato più grande in ambito e-commerce, registrando entrate per un valore di 631,9 miliardi di dollari. Con la previsione di un tasso di crescita annuale del 9,31%, ci si aspetta che le entrate possano raggiungere 902,3 miliardi di dollari entro il 2027.