L’emiro del Kuwait è morto a 86 anni

AGI – L’emiro del Kuwait, Nawaf al Ahmad al Sabah, è morto oggi all’eta’ di 86 anni dopo essere stato ricoverato d’urgenza in ospedale il mese scorso. Lo ha riferito la televisione ufficiale kuwaitiana. “Con grande tristezza e rammarico, piangiamo assieme al popolo kuwaitiano, alle nazioni arabe e islamiche e ai popoli amici del mondo, per il defunto Sua Altezza l’Emiro Sheikh Nawaf al Ahmad al Jaber al Sabah, morto oggi davanti al suo Signore”, ha detto in una breve apparizione televisiva il ministro kuwaitiano per gli affari della famiglia reale, Mohamed Abdullah al Mubarak Al Sabah.

La famiglia reale non ha reso note le ragioni della morte dell’emiro, ricoverato in un centro medico alla fine del mese scorso per “un problema di salute urgente” di cui non si conoscono i dettagli. Nawaf ha assunto il potere come emiro nel settembre 2020, ma alla fine dell’anno successivo ha delegato “alcuni dei suoi poteri costituzionali” al principe ereditario, Mishaal al Ahmed, 83 anni.

Durante il suo breve periodo in carica, l’emiro si è recato più volte per motivi medici nei paesi occidentali, soprattutto in Italia, a causa del peggioramento del suo stato di salute mentre si parlava della sua incapacita’ di continuare a guidare il paese ricco di petrolio. Il suo predecessore, Sheikh Sabah, aveva 91 anni al momento della sua morte e anche nel suo caso, durante i suoi oltre 14 anni di regno non ci sono mai state informazioni chiare sulla sua salute”.

Figura chiave per il Paese

Sheikh Nawaf al-Ahmad Al-Sabah è stato emiro del Kuwait per soli tre anni, ma è stato parte integrante di sessant’anni di tumultuosa storia del piccolo Paese ricco di petrolio. Morto all’età di 86 anni, Sheikh Nawaf ha ricoperto molteplici incarichi di responsabilità in Kuwait, capitale di questo Paese di 4,2 milioni di abitanti, di cui solo 1,3 milioni di kuwaitiani.

In particolare era ministro della Difesa quando l’Iraq invase l’emirato nel 1990, innescando l’intervento di un’alleanza militare guidata dagli Stati Uniti che pose fine all’occupazione. Ha servito anche come ministro dell’Interno durante il periodo di disordini che vide le forze di sicurezza del Kuwait combattere le milizie islamiche nel 2005. Con il suo stile discreto è riuscito a sopravvivere ai tumulti della politica kuwaitiana segnata da ripetuti contrasti tra governo e Parlamento.

Nato nel 1937, Sheikh Nawaf era il quinto figlio dell’ex emiro Sheikh Ahmad al-Jaber Al-Sabah (1921-1950). Iniziò la sua carriera politica all’età di 25 anni come governatore della provincia di Hawalli, prima di diventare ministro. Nominato principe ereditario nel 2006, è succeduto al fratellastro, Sheikh Sabah al-Ahmad Al-Sabah, dopo la morte di quest’ultimo all’età di 91 anni nel settembre 2020.

Negli anni al potere, Sheikh Nawaf ha dovuto gestire una crisi economica causata dal calo del prezzo del petrolio, che ha visto il rating sovrano del Paese calare nelle valutazioni delle agenzie di rating. Diplomaticamente, ha mantenuto lo status quo, preferendo non stabilire relazioni con Israele come hanno fatto i suoi vicini Bahrein ed Emirati Arabi Uniti. Ha anche mantenuto relazioni equilibrate con l’Arabia Saudita e l’Iran, i due grandi rivali della regione.

Il suo successore, il principe ereditario Sheikh Michal al-Ahmad Al-Sabah, altro fratellastro del defunto emiro, ha 83 anni. La scomparsa di Sheikh Nawaf e l’eta’ avanzata del suo successore aumentano le incertezze in un Paese scosso dalle divisioni all’interno della famiglia Al-Sabah, alcuni membri della quale accusano altri di corruzione o cospirazione.

La Costituzione del Kuwait afferma che il sovrano deve essere un discendente del fondatore della nazione, Mubarak Al-Sabah. Ma da tempo si osserva una tradizione di alternanza tra i rami della famiglia Salem e Jaber. L’ex emiro, Sheikh Sabah, del ramo di Jaber, pose fine a questa tradizione nominando principe ereditario Sheikh Nawaf, un altro Jaber, mettendo cosi’ da parte il ramo di Salem.