Muore cadendo dalla terrazza della Tate Modern

AGI – A Londra, un uomo è morto cadendo dalla terrazza panoramica della Tate Modern. È accaduto a metà mattinata e al momento Scotland Yard non considera la morte “sospetta”. La celebre galleria di arte moderna, che è stata subito evacuata, è rimasta chiusa per il resto della giornata. Un testimone, che ha voluto dare solo il suo nome, ha raccontato quanto ha visto al Daily Mail: “Sono andato al bar al decimo piano per un caffè: era super tranquillo, forse c’erano 15 persone in totale. All’improvviso ho notato uno strano movimento sulla terrazza. Ho guardato alla mia sinistra e ho notato un ragazzo oltre la recinzione del terrazzo. Ho percepito la sua esitazione. Appena mi sono reso conto di quello che stava per succedere, ho distolto lo sguardo e ho sentito qualcun altro urlare. Posso solo sperare che la sua anima trovi pace. In ascensore ho sentito qualcuno parlare di quanto possa essere difficile la vita a Londra”.

 

Secondo altri testimoni, i soccorsi hanno tentato per 15-20 minuti di rianimare la vittima, ma senza successo. La tragedia ricorda molto da vicino quanto accadde nell’agosto 2019, quando un ragazzo di 17 anni afferrò in braccio un bimbo francese di appena 6 anni, che era a Londra in vacanza con i suoi genitori, e lo scaraventò giù dal decimo piano del museo. Il piccolo si schiantò al quindo piano, circa 30 metri più in basso; miracolosamente non morì ma riportò ferite gravissime, un’emorragia cerebrale e fratture multiple. La ripresa del bambino è stata lunghissima e non è ancora terminata.

 

Quest’estate i genitori hanno raccontato alla stampa britannica che periodicamente dà aggiornamenti sulla vicenda che le sue condizioni stanno migliorando e ora è per lo più in grado di muoversi senza la sedia a rotelle, che usa solo per lunghe uscite: il piccolo è anche in grado di guardare un film, cosa che fino a poco tempo fa gli era impossibile perché trovava il compito troppo estenuante.

 

Psicolabile, forse affetto anche da autismo, l’adolescente responsabile del folle gesto all’epoca dei fatti era in una dimora assistita ma gli era consentito di uscire. Quella mattina, dopo i fatti fu visto inneggiare con le braccia in alto e sorridere tra sé e sé: raccontò alla polizia che voleva finire “sui notiziari” per dimostrare che era malato di mente e che aveva bisogno di cure ospedaliere. Quest’estate, raccontando la sua lenta ripresa del bimbo, la famiglia ha detto che è difficile spiegargli cosa è successo: “Come fai a spiegare a una bambino che qualcuno ha voluto deliberatamente ucciderti senza motivo?”.