Ponte sullo Stretto: a Messina il Fronte del No promette una battaglia legale

AGI – Ponte dello Stretto sì, Ponte dello Stretto no. Oggi a Messina in migliaia hanno aderito al corteo nazionale No Ponte, partito da piazza Cairoli, per attraversare le strade del centro e arrivare a piazza Duomo. Al coordinamento di comitati, associazioni, partiti, sindacati hanno aderito più di 70 sigle provenienti da tutta Italia. Tante persone hanno raggiunto Messina in pullman organizzati sia dalle altre province della Sicilia che dalla Calabria.

“Poco tempo fa Salvini parlava con il mio stesso linguaggio ed era contro il Ponte sullo Stretto di Messina, utilizzava gli stessi argomenti, adesso ha cambiato idea – ha detto Angelo Bonelli, co-portavoce nazionale di Europa Verde e deputato di Avs a Messina -. Lavoriamo affinchè non venga iniziata l’opera. Questi mesi saranno fondamentali e siamo pronti a lanciare un’offensiva giuridica legale imponente”. 

Tantissime le associazioni ambientaliste, ma anche sigle sindacali e persone comuni, famiglie, studenti, pensionati che hanno preso parte alla manifestazione. Tra le bandiere c’è anche l’opera di Stefano Reolon, un’artista di Padova che ha dipinto su un lenzuolo un Nettuno arrabbiato. La tela è stata realizzata in estate in occasione di una sua visita a Cannitello e donata al WWF della provincia di Reggio affinchè la utilizzasse per il corteo.

Al corteo c’era anche Renato Accorinti, ex sindaco di Messina, storico attivista no Ponte che ha sfilato insieme a padre Alex Zanotelli e l’ex sindaco di Riace Mimmo Lucano. “Sono contro il Ponte perchè ci sono altre priorità in questo Paese, parlo del sud dove si vuole costruire un Ponte per 15 miliardi ma dove non ci sono ferrovie che funzianano, strade e autostrade, basterebbe vedere il treno che arriva a Reggio Calabria da Taranto un disastro, questi soldi sono da spendere per la gente non per progetti faraonici” ha detto padre Zanotelli. “La mia presenza è un piccolo contributo ad una grande causa, si distrugge uno dei siti più belli del Mediterraneo, realizzando un’opera pubblica che non serve a niente”, ha aggiunto Lucano.

Numerosi i rappresentanti della politica e del sindacato che hanno partecipato al corteo NO Ponte, tra questi la senatrice del Movimento Cinque Stelle Barbara Floridia. “Quest’opera, in questo momento storico, rispetto alla fattibilità del progetto, non esiste ed è una presa in giro. Il progetto che ha superato tutte le fasi – ha aggiunto – non c’è, le risorse non è vero che ci sono perchè gli 11 miliardi stanziati nella legge di bilancio sono vincolati nelle more di trovare ulteriori risorse”. Al corteo anche Alfio Mannino segretario generale della Cgil Sicilia e Pino Gesmundo della segreteria nazionale della Cgil.

L’iniziativa di Messina non ha turbato per nulla il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini, che ha commentato: “Orgoglioso di restituire speranza a Calabria e Sicilia, con infrastrutture per decine di miliardi di euro oltre al Ponte sullo Stretto su cui siamo determinati e convinti. Si tratta di un grande piano di investimenti che farà bene a tutta Italia”.

Al leader della Lega ha però replicato la segretaria del Pd, Elly Schlein: “Oggi a Messina una bella partecipazione contro il Ponte sullo Stretto. C’era anche il Partito democratico, perchè è incomprensibile e preoccupante l’ostinazione del governo per un’opera anacronistica e dannosa come il progetto di Ponte di Salvini. Uno spreco di denaro che non porterà nessun vantaggio a Calabria e Sicilia e sottrarra’, invece, risorse preziose che andrebbero investite sulle vere emergenze e carenze infrastrutturali del Sud”.

Per Schlein “ci sono 800mila giovani che negli ultimi 20 anni hanno lasciato il Mezzogiorno, giovani – prosegue la leader dem – per i quali non c’è nessun investimento, ma anzi un aumento della precarietà deciso dal governo Meloni. E ancora servirebbe metter mano all’assetto idrogeologico, alla riduzione del rischio sismico, infrastrutture ferroviarie, strade, una legge sul clima e sul consumo del suolo zero. Il Pd si batterà, in Parlamento e nel Paese, per fermare questo progetto assurdo”.