Resta in carcere il reporter del Wall Street Journal

AGI – Il giornalista del Wall Street Journal Evan Gershkovich, di nazionalità statunitense, resta in carcere in Russia. Questa la decisione resa dal tribunale di Mosca dopo aver respinto il ricorso presentato dai legali del reporter. La pronuncia dei giudici allunga di altri due mesi (fino al 30 marzo) il termine della sua detenzione preventiva scattata a fine marzo dell’anno scorso, quando il reporter è stato fermato mentre era in viaggio verso la città di Ekaterinburg per lavoro. L’accusa a suo carico, da lui ripetutamente respinta, è quella di spionaggio. Ma anche durante le fasi del dibattimento sul ricorso, svolte a porte chiuse, secondo i legali non sarebbe stata prodotta neppure una prova che confermi le sue presunte attività. La vicenda, secondo i media statunitensi, resta peraltro avvolta nell’ombra perché le carte, trattandosi di un caso ‘penale’, ai sensi della legge russa restano riservate.

La proroga della sua detenzione preventiva fino a fine marzo, inoltre, implica che il giornalista dovrà restare dietro le sbarre per almeno un anno. 

 

 

Il console generale degli Stati Uniti, Stuart Wilson, era presente all’udienza presso il tribunale distrettuale di Lefortovo. Anche ila redazione della testata americana ha sempre sostenuto l’innocenza del reporter mentre il governo americano ha dichiarato più volte che la sua detenzione è ingiusta e illegale.

L’emittente Euronews, ha anche reso noto che l’agenzia di stampa russa Ria Novosti ha condiviso sul suo sito il video di Gershkovich in aula, dietro le sbarre  mentre ascoltava la sentenza, in piedi. La pronuncia del Tribunale contro il ricorso è stata diffusa anche su Telegram.

 

 

Il caso di Gershkovich, accusato di spionaggio, è il primo rivolto a un giornalista occidentale dall’epoca sovietica.