Salve le pensioni di sanitari e maestri, il governo modifica la manovra 

AGI –  Le pensioni di anzianità di medici, infermieri, dipendenti degli enti locali, maestri e ufficiali giudiziari restano escluse dalla decurtazione prevista dalla legge di bilancio che riguarderà invece l’assegno mensile di coloro che sceglieranno di usufruire anticipatamente del trattamento previdenziale. È la novità principale contenuta nei tre emendamenti depositati in serata in Senato dal governo alla legge di bilancio.

Gli altri due testi riguardano i fondi per l’integrazione degli stipendi delle forze armate e il ristoro delle regioni a statuto speciale dopo la modifica degli scaglioni Irpef all’avvio della riforma fiscale. Lunedì invece dovrebbe arrivare un altro pacchetto di emendamenti nel quale atteso un testo sugli investimenti che dovrebbe apporre delle modifiche ai fondi per il finanziamento del progetto del ponte sullo stretto di Messina.

Il testo sulle pensioni prevede di limitare l’applicazione dell’articolo 33 della legge di bilancio – nei commi dall’uno al quattro – relativo all’adeguamento delle aliquote di rendimento delle gestioni previdenziali ai soli casi di pensionamento anticipato indipendentemente dall’età anagrafica. Nella relazione tecnica all’emendamento del governo viene specificata l’esclusione in ogni caso dall’applicazione delle disposizioni dei soggetti che maturano i requisiti per l’accesso al pensionamento entro il 31 dicembre 2023.

Vengono esclusi inoltre anche i casi di cessazione dal servizio per raggiungimento dei limiti di età o di servizio. Il testo specifica che la riduzione del trattamento pensionistico sia a sua volta “ridotta in misura pari a un trentaseiesimo per ogni mese di posticipo dell’accesso al pensionamento rispetto alla prima decorrenza utile per gli iscritti alla cassa per la pensione dei sanitari e per quelli alla cassa per le pensioni dei dipendenti degli enti locali che cessano l’ultimo rapporto di lavoro da infermieri”.

Questo al fine di assicurare “un’efficacia assolvimento dei compiti primari di tutela della salute e di garantire l’erogazione dei livelli assistenziali di assistenza”. Ci sono circa 108 milioni di euro da destinare tra il 2024 e il 2026 nell’ambito dei provvedimenti negoziali, relativi al triennio 2022-2024, agli istituti normativi e ai trattamenti economici accessori del personale delle forze armate, delle forze di polizia e dei Vigili del Fuoco privilegiando quelli finalizzati a valorizzare i servizi di natura operativa di ciascuna amministrazione.

Il testo dispone una dotazione finanziaria di 32 milioni di euro per ciascuno degli anni 2024 e 2025 e di 42 milioni annui a decorrere dal 2026. Le risorse sono ripartite annualmente, si legge nell’emendamento, con circa 7 milioni all’Esercito, 8 milioni all’Arma dei Carabinieri, 7,4 milioni alla Polizia di Stato, 4,4 milioni alla Guardia di Finanza, 2,6 milioni ai Vigili del Fuoco, 2,9 milioni all’Aeronautica, 2,2 milioni alla Marina 2,8 milioni alla Polizia Penitenziaria.

Centocinque milioni di euro per il 2024 vanno in favore delle Regioni a statuto speciale Valle d’Aosta, Friuli Venezia Giulia e Sardegna e delle Province autonome di Trento e Bolzano come contributo per gli effetti finanziari conseguenti alla revisione dell’Irpef e delle detrazioni fiscali connessa all’attuazione del primo modulo di riforma delle imposte sul reddito delle persone fisiche.

Il ristoro di Stato, si legge nel testo, verrà distribuito con 30,9 milioni di euro alla Sardegna, 29 milioni al Friuli Venezia Giulia, 20,9 milioni alla provincia autonoma di Bolzano, 19,4 milioni alla provincia autonoma di Trento e 5 milioni alla Valle D’Aosta. La Commissione Bilancio del Senato, che è stata convocata per lunedì 11, sarebbe orientata a iniziare la votazione sugli emendamenti a partire da mercoledì 13 dicembre.

Ora andrà fissato il termine per i subementamenti alle proposte del governo. Le opposizioni hanno depositato circa 2.600 testi alla manovra. La manovra è stata calendarizzata in Aula a Palazzo Madama a partire dal 18 dicembre, con possibilità di slittamento a dopo Natale dell’ok alla Camera, dove la capigruppo si riunirà la prossima settimana per fissare il nuovo calendario.