Schlein incassa l’accordo con Meloni sulla violenza sulle donne 

AGI – La segretaria del Pd Elly Schlein ha chiamato la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni “in merito alla possibilità di trovare un terreno comune per far fare un passo avanti al Paese sulla prevenzione della violenza di genere. Dunque, Schlein rinnova l’appello: “Contro la violenza di genere, mettiamo da parte le divisioni politiche e lavoriamo insieme”. Giorgia Meloni e la maggioranza sembrano raccogliere l’invito votando a favore di due ordini del giorno del Pd che impegnano il governo a intervenire con nuove norme per la prevenzione e il contrasto alla Violenza sulle donne che “completino la normativa vigente” in particolare sull’aspetto della formazione nelle scuole, e a iniziare l’iter parlamentare in tempi rapidi.

Da parte loro, i dem e il resto dell’opposizione fanno passare il disegno di legge del governo con un voto unanime del Senato. Il testo che porta la firma di Eugenia Roccella è legge. Un “risultato politico importante”, osservano fonti del Partito Democratico. E anche il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara riserva una loda alla leader dem: “Su questi temi è gravissimo dividerci, apprezzo le parole dell’onorevole Schlein, io invito a discutere e migliorare il progetto. Non sprechiamo tempo su polemiche inutili”.

Schlein può così portare il risultato in direzione nazionale e annunciare una serie di incontri con i centri antiviolenza. Una riunione che si apre con il ricordo di Giulia Cecchettin: “L’omicidio di Giulia ci ha scosso nel profondo. Non è morta, è stata uccisa dal suo ex che ne dovrà rispondere davanti alla giustizia. Perché sia fatta giustizia per Giulia Cecchettin e Tita Talamelli e per tutte le altre donne uccise non basta la condanna. La cultura tossica del patriarcato resiste ed è responsabilità collettiva sconfiggerla, soprattutto è responsabilità degli uomini”. Per questo il Pd porterà avanti il suo impegno su questi temi, a partire da domani quando al Nazareno si terrà una assemblea di ascolto delle associazioni e dei centri antiviolenza in vista delle manifestazioni del 25 novembre.

Una marcatura sempre più stretta

Il “risultato politico” ottenuto conferma a Schlein e al suo stato maggiore che la strategia della ricerca del confronto con Meloni paga. La segretaria intende continuare la “marcatura stretta” sulla premier a cominciare dalla legge di bilancio, sulla quale il Pd ha presentato la sua contro-manovra. “Non c’è nemmeno uno straccio di piano industriale per il paese nella manovra presentata dal governo“, sottolinea Schlein. 

“Fanno cassa sui poveri, sui ceti popolari e sulle pensioni. Al governo vogliamo portare le nostre priorità e la nostra visione, vogliamo sfidare la destra non rincorrendola, ma proponendo una visione del mondo radicalmente diversa, opposta, che scacci la paura di futuro, per riallacciare i fili con quei settori di società che non si sentono rappresentati”, afferma la segretaria che, forte del successo della mobilitazione di Piazza del Popolo, lancia una ‘sfida’ al suo partito perché traduca “quella mobilitazione in proposte in Parlamento. Contro gli abusi della maggioranza”, sottolinea Schlein, “contro una riforma parlamentare che svuota la repubblica parlamentare, contro un accordo con l’Albania su cui ieri il governo ha fatto una inversione a U”.

Una marcatura, quella di Schlein su Meloni, che si farà sempre più stretta con l’approssimarsi delle elezioni europee. “Il destino del progetto europeo è legato ai nostri valori e oggi deve avere l’ambizione di essere all’altezza delle sfide per il futuro”, avverte Schlein: “Serve coraggio, visione e lungimiranza. Quello spirito che ha prodotto il Next Generation Eu. Serve il rilancio di quello che David Sassoli chiamava un nuovo progetto di speranza. Non sono stupita che le destre non stiano seguendo il lavoro sulla riforma dei trattati nel Parlamento europeo. Le prossime europee determineranno il futuro del nostro continente”, aggiunge la leader dem.

Chi nel Pd guarda a quell’appuntamento si dice certo che anche l’assemblea annunciata dalla segretaria per il 16 dicembre, subito dopo due giornate di mobilitazione sui temi del’Europa, servirà per serrare le fila in vista dell’appuntamento di primavera. Si tratterà della prima assemblea nazionale dell’era Schlein. Nell’attesa, i dem cercheranno di capire se Meloni si candiderà. In quel caso, scommette un esponente Pd, Schlein potrebbe raccogliere la sfida.