Shock negli Usa. Decapita il padre in casa e posta il video sui social

AGI – Un uomo è stato arrestato dopo aver decapitato il padre e mostrato la testa mozzata del 68enne in un inquietante video su YouTube a sfondo politico. Justin Mohn, 32 anni, avrebbe ucciso suo padre, Michael, 68 anni, nella loro casa in Pennsylvania martedì scorso. La polizia di Middletown Township ha confermato che l’arresto del 30enne dopo che il corpo (privato della testa) di un uomo è stato trovato in una casa a Levittown, Middletown Township, nella Contea di Bucks.

 

Nel macabro filmato si vede un uomo che tiene in mano la testa di un altro individuo contenuta  in un sacchetto di plastica e, successivamente, in una pentola. Il protagonista del video lancia minacce e si lascia andare a sproloqui politici estremi criticando il governo federale e l’amministrazione Biden  “Ora sono ufficialmente il presidente ad interim dell’America sotto la legge marziale“, dice l’uomo, prima di invocare una “seconda rivoluzione americana”.

 

Nel video si sente Mohn raccontare della vita del genitore. Spiega, ad esempio, come sia stato un impiegato federale per 20 anni descrivendolo come un traditore e chiedendo la morte di tutti i funzionari federali.  Ha anche attaccato il movimento Black Lives Matter e la comunità LGBTQ+. YouTube ha rimosso il video, della durata di oltre 14 minuti, poche ore dopo la sua pubblicazione. Nel breve periodo in cui è stato visibile ha raccolto oltre 5 mila visualizzazioni.

 

“La chiamata alle forze dell’ordine è stata fatta dalla moglie della vittima. Quando gli agenti sono arrivati, hanno trovato l’uomo deceduto nel bagno“, ha dichiarato l’ufficio del procuratore in un comunicato. “Il figlio adulto della vittima non era presente all’arrivo della polizia poiché aveva lasciato l’abitazione allontanandosi con il veicolo del padre”.  Nella vasca da bagno sono stati trovati un machete e un grosso coltello da cucina, secondo la dichiarazione di colpevolezza ottenuta dalla CNN. “Gli agenti hanno anche trovato la testa dell’uomo deceduto all’interno di un sacchetto di plastica che si trovava all’interno di una pentola da cucina collocata in una camera da letto al primo piano, vicino al bagno”, si legge.

 

Il fatto, che ha destato molto scalpore negli Stati Uniti, arriva in un contesto politico nazionale difficile. Le piattaforme social – i cui massimi rappresentanti sono stati interrogati mercoledì dal Congresso – si trovano nuovamente al centro di una nuova (ma ridondante) bufera mediatica, accusati di aver continuato a permettere la pubblicazione e la permanenza sui loro siti di video particolarmente violenti.