Tagli in arrivo, Google annuncia il licenziamento di centinaia di persone

AGI –  Google, controllata di Alphabet, ha annunciato che licenzierà centinaia di dipendenti in diversi team nell’ambito di un programma di taglio dei costi. Lo riporta Reuters spiegando che sono in uscita anche i co-fondatori di Fitbit James Park ed Eric Friedman.

Il gruppo ha detto che taglierà centinaia di posti nella controllata Voice Assistant, mentre alcune centinaia di ruoli verranno eliminati nel team hardware responsabile di Pixel, Nest e Fitbit e la maggior parte delle persone del team di realtà aumentata (AR) lascerà l’azienda. La riduzione del personale riguarderà anche centinaia di ruoli nel team centrale di ingegneria.

“Nel corso della seconda metà del 2023, alcuni dei nostri team hanno apportato modifiche per diventare più efficienti e lavorare meglio, e per allineare le loro risorse alle principali priorità di prodotto. Alcuni team stanno continuando ad apportare questo tipo di modifiche organizzative, che includono l’eliminazione di alcuni ruoli a livello globale”, ha detto a Reuters un portavoce di Google. Il portavoce non ha specificato il numero di ruoli interessati. 

Intanto, l’avvocato generale Juliane Kokott ha proposto alla Corte di Giustizia dell’Ue di respingere il ricorso di Google e, pertanto, di confermare l’ammenda di 2,4 miliardi di euro inflitta per aver favorito il proprio servizio di comparazione di prodotti.

“Come stabilito dalla Commissione e confermato dal Tribunale, Google ha utilizzato la propria posizione dominante nel mercato dei servizi di ricerca generale come leva per favorire il proprio comparatore di prodotti visualizzando in maniera preferenziale i suoi risultati”, si legge in una nota della Corte sulle conclusioni dell’avvocato generale.

Con decisione del 27 giugno 2017, la Commissione europea ha constatato che Google avrebbe favorito, nella sua pagina dei risultati della ricerca generale, i risultati del proprio comparatore di prodotti rispetto a quelli dei comparatori di prodotti concorrenti. Cio ha comportato che gli utenti cliccassero con maggiore frequenza i risultati del comparatore di prodotti di Google rispetto a quelli dei concorrenti.

La Commissione ha concluso quindi che Google aveva abusato della sua posizione dominante nei mercati della ricerca generale su internet e della ricerca specializzata di prodotti e le ha inflitto, per tale motivo, un’ammenda di importo pari a 2,424 miliardi di euro, di cui EUR 523,5 milioni in solido con Alphabet, sua azionista unica. 

Google e Alphabet hanno impugnato la decisione della Commissione dinanzi al Tribunale dell’Unione europea. Con sentenza del 10 novembre 2021, il Tribunale ha sostanzialmente respinto il ricorso e ha, in particolare, confermato l’ammenda. Per contro, il Tribunale ha ritenuto che non fossero dimostrati gli effetti anticoncorrenziali anche solo potenziali del comportamento di Google nel mercato dei servizi di ricerca generale.

Di conseguenza, ha annullato la decisione nella parte in cui la Commissione vi aveva constatato una violazione del divieto di abuso di posizione dominante anche in relazione a tale mercato. Google e Alphabet hanno quindi proposto impugnazione dinanzi alla Corte, chiedendo l’annullamento della sentenza del Tribunale nella parte in cui aveva respinto il loro ricorso e l’annullamento della decisione della Commissione. 

“Esamineremo l’opinione dell’avvocato generale e attendiamo la decisione finale della Corte. Indipendentemente dall’appello, continuiamo a investire nei nostri rimedi, che hanno funzionato con successo per diversi anni, e continueremo a collaborare costruttivamente con la Commissione europea“, ha commentato, in una nota, un portavoce di Google dopo il parere dell’avvocato generale.