Tesla nella bufera: due milioni di auto tornano in Usa per problemi di ‘Autopilot’ 

AGI – Tesla nella bufera dopo l’annuncio shock dell’agenzia statunitense per la sicurezza stradale (Nhtsa) circa un possibile difetto nel sistema di guida delle sue auto elettriche. Il produttore americano ha quindi avviato un richiamo di circa due milioni di veicoli negli Stati Uniti per il rischio associato al difetto segnalato. Ma non senza polemiche, specie contro le testate americane che, secondo l’azienda, avrebbero dato la notizia in modo fuorviante e inesatto.

Il caso è nato martedì, con una e-mail inviata al gruppo californiano, dalla Nhtsa dove si affermava che, in determinate circostanze, la funzione di guida assistita dei veicoli Tesla potrebbe essere utilizzata in modo improprio, aumentando il rischio di collisione. In particolare, l’indagine di Nhtsa ha rilevato che la progettazione del sistema potrebbe comportare “controlli inadeguati sull’impegno e sull’uso del conducente” che “potrebbero portare a un uso improprio del sistema”, ha ribadito un portavoce dell’Nhtsa.

Tesla, da parte sua, ha riconosciuto nella sua relazione informativa che i controlli messi in atto sul suo sistema Autopilot “potrebbero non essere sufficienti a prevenire un uso improprio da parte del conducente”, secondo l’e-mail dell’autorità. Non e’ la prima volta che Autopilot, il sistema di guida assistita di Tesla, e’ coinvolto in incidenti. L’Nhtsa, ad esempio, ha avviato un processo di valutazione nel 2021 per indagare su 11 incidenti che hanno coinvolto veicoli di pronto soccorso fermi e veicoli Tesla con il sistema di guida assistita attivato. Di conseguenza, e “senza concordare con l’analisi” dell’Nhtsa, Tesla ha deciso il 5 dicembre di avviare “un richiamo per un aggiornamento del software“, spiega l’ente stradale.

I veicoli interessati sono alcune Model S prodotte tra il 2012 e il 2023 e dotate del sistema, tutte le Model X prodotte tra il 2016 e il 2023, tutte le Model 3 prodotte tra il 2017 e il 2023 e tutte le Model Y prodotte dal 2020. I veicoli riceveranno un aggiornamento a distanza, il cui avvio e’ previsto per il 12 dicembre 2023. Questo includerà avvisi aggiuntivi per incoraggiare i conducenti a mantenere il controllo del veicolo, “il che significa tenere le mani sul volante”, osserva l’autorità.

L’incidente tuttavia non sembra essersi chiuso con la comunicazione data dalla Nhtsa e con il parziale ‘mea culpa’ di Tesla. Nel mirino del produttore californiano sono infatti finite numerose testate e il Washington Post in primis colpevoli, a suo dire, di aver diffuso questa notizia “con inesattezza” e senza fornire un “contesto pertinente”.

While there are many articles that do not accurately convey the nature of our safety systems, the recent Washington Post article is particularly egregious in its misstatements and lack of relevant context.

We at Tesla believe that we have a moral obligation to continue…

— Tesla (@Tesla)
December 12, 2023

In un post su X Tesla evidenzia infatti come “sebbene molti articoli non hanno descritto accuratamente la natura dei nostri sistemi di sicurezza, il recente articolo del Washington Post è particolarmente grave per le sue inesattezze e la mancanza di un contesto pertinente”.

Infine, nel tentativo di gettar acqua sul fuoco, il gruppo ribadisce anche che le autorità di regolamentazione in tutto il mondo hanno il dovere di proteggere i consumatori. E il team di Tesla, da parte sua, “continuerà a lavorare con le authority per raggiungere l’obiettivo comune di eliminare il maggior numero possibile di morti e feriti sulle nostre strade”.