Turetta ha visto uno psicologo e il cappellano, oggi incontra l’avvocato

AGI –  Filippo Turetta ha incontrato nel carcere Montorio di Verona uno psicologo e un educatore e ha ricevuto la visita del cappellano. Il ventunenne accusato di avere ucciso Giulia Cecchettin, stando a quanto viene riferito all’AGI, “pur apparendo un po’ disorientato nella realtà carceraria, sta bene e si alimenta regolarmente”. 

Intanto l’avvocato Giovanni Caruso è entrato nel carcere Montorio di Verona dove incontrerà il suo assistito Filippo Turetta, in vista dell’interrogatorio di garanzia previsto per domani. Tre le possibili strategie difensive: rispondere alle domande della gip Benedetta Vitolo, avvalersi della facoltà di non rispondere o rendere dichiarazioni spontanee. L’interrogatorio si svolgerà domattina alle dieci.

Sabato, come aveva spiegato il legale, c’è stato un incontro “conoscitivo” tra i due, senza entrare nel merito delle accuse di aver sequestrato e ucciso Giulia Cecchettin.

È verosimile che, per la prima volta, Turetta sia chiamato a raccontare la sua versione dei fatti al docente universitario e avvocato scelto dalla famiglia per accompagnarlo in una difesa che si prospetta molto complicata. 

Dopo l’interrogatorio di garanzia in programma domani davanti alla gip, Benedetta Vitolo, Filippo Turetta sarà convocato per essere sentito dalla Procura di Venezia. Un passaggio importante nell’indagine per sequestro di persona e omicidio aggravato dal vincolo affettivo. 

Intanto la Procura di Venezia ha spedito ai Ris di Parma il coltello trovato nell’auto di Filippo Turetta e i campioni ematici relativi alle tracce di sangue repertate nel parcheggio di Vigonovo dove sarebbe avvenuta la prima aggressione del ragazzo in carcere con l’accusa di aver ucciso Giulia Cecchettin.

Nell’interrogatorio di garanzia a Turetta potrebbero essere contestati dalla Procura anche elementi emersi dopo l’ordinanza cautelare del 20 novembre. A quanto viene spiegato da una fonte qualificata “il capo d’imputazione è fluido”, non cristallizzato alle accuse di sequestro di persona e omicidio aggravato dal vincolo affettivo tra il ragazzo e Giulia Cecchettin.

Dunque, sempre che Turetta non opti per la facoltà di non rispondere o per rendere dichiarazioni spontanee, il pm Andrea Petroni, dopo che il gip avrà esaurito le sue domande, potrebbe incalzare l’indagato con quesiti attinenti alle novità investigative.

Tra queste, il coltello, i 300 euro e il guanto trovati nella Grande Punto nera del ragazzo che potrebbero portare a contestare l’aggravante della premeditazione assieme ad altri elementi affiorati con gli accertamenti più recenti, tra cui l’acquisto di un nastro adesivo alcuni giorni prima dei fatti che sarebbe stato usato per ‘zittire’ Giulia durante l’aggressione.

Al momento il capo d’imputazione non contiene l’aggravante della premeditazione. Negli interrogatori di garanzia è prassi che, dopo le domande del giudice, anche la Procura e la difesa possano porre le loro.

Dopo l’interrogatorio, domani e anche nei prossimi giorni, l’avvocato Giovanni Caruso potrebbe presentare delle istanze, tra cui quella per avere i domiciliari o per sollecitare una perizia psichiatrica con la formula dell’incidente probatorio.