Ultimo giorno della pausa umanitaria. Si lavora per prolungare la tregua

AGI – La tregua tra Israele e Hamas è entrata nel suo ultimo giorno e i negoziati fervono per estendere l’accordo che ha consentito il rilascio di ostaggi e prigionieri e l’ingresso di aiuti nella Striscia di Gaza.

Il movimento islamista palestinese ha dichiarato in un comunicato che intende “prolungare la tregua oltre questi quattro giorni” con l’obiettivo di “aumentare il numero dei prigionieri rilasciati” come previsto dall’accordo.

Una fonte vicina ad Hamas ha detto alla France Presse che l’organizzazione ha “informato i mediatori” che sono favorevoli ad una proroga di “da due a quattro giorni”.

Quanti sono gli ostaggi

Un portavoce del governo israeliano ha fatto sapere che il numero totale degli ostaggi ancora detenuti a Gaza ammonta a 184, inclusi 14 stranieri e 80 israeliani con doppia nazionalità. Lo riporta il Guardian.
Sia Israele che Hamas hanno sollevato dubbi sugli elenchi forniti per i potenziali rilasci di oggi, ultimo giorno della tregua concordata tra le due parti. Secondo l’agenzia Reuters, “il Qatar sta lavorando con entrambe le parti per risolverlo ed evitare ritardi”.

Cosa prevede l’accordo

L’accordo, negoziato dal Qatar con il sostegno di Stati Uniti ed Egitto e in vigore dall’inizio di venerdì, prevede quattro giorni di tregua, l’accesso degli aiuti umanitari a Gaza, il rilascio di 50 ostaggi degli oltre 200 detenuti a Gaza e la liberazione di 150 prigionieri palestinesi provenienti dalle carceri israeliane.

Da venerdì, in base a questo accordo, sono stati rilasciati 39 ostaggi palestinesi e 117 prigionieri.

Altri 24 ostaggi, per lo più thailandesi che lavoravano in Israele, sono stati rilasciati al di fuori dell’accordo.

Una clausola consente di estendere l’intesa al rilascio di una dozzina di ostaggi al giorno in cambio di trenta detenuti palestinesi. Tra gli ostaggi liberati domenica c’era una bambina americana di quattro anni, Abigail, rimasta orfana nell’attacco dei militanti di Hamas contro Israele il 7 ottobre.

Secondo un funzionario statunitense, sua madre è morta davanti ai suoi occhi e suo padre è stato ucciso mentre cercava di proteggerla. Abigail, che ha passato il suo quarto compleanno in prigionia, si è rifugiata nella casa di un vicino, da dove è stata rapita.
“Ha subito un trauma terribile”, ha detto il presidente americano Joe Biden, favorevole al prolungamento della tregua, “Il mio e il nostro obiettivo è garantire che questa pausa continui oltre lunedì in modo da poter vedere più ostaggi rilasciati e più aiuti umanitari”.

Borell: “Estendere la tregua”

“C’e’ stato un recente accordo per una tregua di 4 giorni e il rilascio degli ostaggi israeliani: questo è un primo passo importante. Apprezziamo il ruolo del Qatar, dell’Egitto e di altri nell’ottenere questo, ma molto è ancora necessario fare per alleviare la situazione disperata a Gaza e per trovare una via d’uscita alla crisi attuale. La pausa dovrebbe essere estesa, per renderla sostenibile e duratura, mentre lavoriamo a una soluzione politica”. Lo ha dichiarato l’Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Josep Borrell, nel suo intervento al Forum dell’Unione del Mediterraneo a Barcellona. 

Tajani: “L’unica soluzione è quella dei due Stati”

Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha ribadito al collega israeliano Eli Cohen l’impegno del Governo “per l’unica soluzione sostenibile e duratura: due popoli, due Stati”. Il capo della Farnesina ha scritto su X di aver espresso “soddisfazione dell’Italia per l’accordo sul rilascio degli ostaggi e la pausa nei combattimenti per consentire l’ingresso di aiuti umanitari”.

Musk e Netanyahu visitano il kibbutz Kfar Azza

Elon Musk, accompagnato dal premier israeliano Benjamin Netanyahu, ha visitato il kibbutz Kfar Azza, che ha subito pesanti perdenti durante l’attacco di Hamas del 7 ottobre. Il miliardario, padrone di X, ha ascoltato testimonianze del massacro avvenuto, ha parlato con l’attuale capo del consiglio regionale di Shaar Hanegev, Yossi Keren, e ha visitato la casa dei Liebstein, il cui capofamiglia Ofir, all’epoca dell’assalto capo del consiglio regionale, è stato ucciso dai terroristi.

La posizione di Netanyahu

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu è stato ambiguo sulla questione. “Ipotizzare il rilascio di altri dieci ostaggi ogni giorno è una benedizione. Ma dopo l’accordo torneremo al nostro obiettivo: eliminare Hamas”, ha detto.

Il leader israeliano, che oggi chiederà al governo un budget “di guerra” di 30 miliardi di shekel (circa 8 miliardi di euro), ha detto venerdì da Gaza che l’offensiva continuerà “fino alla vittoria”.

La tregua ha dato respiro agli abitanti di Gaza, ma la situazione umanitaria rimane “pericolosa” e i bisogni “senza precedenti”, ha stimato l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa).

Secondo l’Onu 248 camion umanitari sono entrati da venerdì nella Striscia di Gaza. “Dovremmo inviare 200 camion al giorno per almeno due mesi per rispondere ai bisogni”, ha detto il portavoce dell’Unrwa, Adnan Abu Hasna.

Musk e Netanyahu visitano il kibbutz Kfar Azza

Elon Musk, accompagnato dal premier israeliano Benjamin Netanyahu, ha visitato il kibbutz Kfar Azza, che ha subito pesanti perdenti durante l’attacco di Hamas del 7 ottobre. Il miliardario, padrone di X, ha ascoltato testimonianze del massacro avvenuto, ha parlato con l’attuale capo del consiglio regionale di Shaar Hanegev, Yossi Keren, e ha visitato la casa dei Liebstein, il cui capofamiglia Ofir, all’epoca dell’assalto capo del consiglio regionale, è stato ucciso dai terroristi. 

 

סיירתי עם אילון מאסק בקיבוץ כפר עזה כדי להראות לו מקרוב את הפשעים נגד האנושות שביצע חמאס @elonmusk

(צילום: עמוס בן גרשום, לע״מ) pic.twitter.com/aipX6ryv7T

— Benjamin Netanyahu – בנימין נתניהו (@netanyahu)
November 27, 2023

 

Borrell, pace lontana ma non irrangiungibile

“La strada verso la pace è ancora molto lontana, ma non è irraggiungibile. Nella storia dei conflitti più gravi, c’è sempre un momento in cui l’oscurità della situazione non puo’ che condurre ad un orizzonte di pace, poichè la guerra è diventata insopportabile sia per gli israeliani che per i palestinesi”. Lo ha dichiarato l’Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Josep Borrell, nel suo intervento al Forum dell’Unione per il Mediterraneo.

“Sono convinto che al di là degli shock e delle emozioni, entrambi i popoli aspirano alla pace. Una pace basata sulla separazione, ma pur sempre pace. Perchè entrambi hanno diritto uguale e legittimo alla stessa terra, quindi devono condividerla”, ha aggiunto.

Stoltenberg, chiedo estensione pausa umanitaria

“Accolgo l’accordo tra Hamas e Israele che ha portato al rilascio degli ostaggi e alla consegna di aiuto umanitario. Chiedo una estensione della pausa. Questo permette un soccorso tanto necessario per la popolazione di Gaza e il rilascio di più ostaggi”. Lo ha dichiarato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, nella conferenza stampa prima della riunione dei ministri degli Esteri di domani e mercoledì a Bruxelles.

Tajani ribadisce a Cohen impegno per la soluzione due stati

Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha ribadito al collega israeliano Eli Cohen l’impegno del Governo “per l’unica soluzione sostenibile e duratura: due popoli, due Stati”. Il capo della Farnesina ha scritto su X di aver espresso “soddisfazione dell’Italia per l’accordo sul rilascio degli ostaggi e la pausa nei combattimenti per consentire l’ingresso di aiuti umanitari”.

Borrell, estendere la tregua per soluzione politica

“Apprezziamo il ruolo del Qatar, dell’Egitto e di altri nell’ottenere questo, ma molto è ancora necessario fare per alleviare la situazione disperata a Gaza e per trovare una via d’uscita alla crisi attuale. La pausa dovrebbe essere estesa, per renderla sostenibile e duratura, mentre lavoriamo a una soluzione politica”. Lo ha dichiarato l’Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Josep Borrell, nel suo intervento al Forum dell’Unione del Mediterraneo a Barcellona.

“Sono sconvolto nell’apprendere che nel mezzo di una guerra, il governo israeliano è pronto a stanziare nuovi fondi per costruire altri insediamenti illegali. Questa non è legittima difesa e non renderà Israele più sicuro. Gli insediamenti rappresentano una grave violazione del diritto internazionale umanitario e rappresentano il più grande problema di sicurezza di Israele” ha proseguito su X.

L’Onu conferma il rispetto della tregua

Le Nazioni Unite confermano nel loro rapporto quotidiano sul conflitto in Medio Oriente che la tregua è stata rispettata nei tre giorni in cui è stata in vigore, consentendo un aumento degli aiuti umanitari consegnati, anche se si sono registrati incidenti mortali che hanno coinvolto palestinesi.
Nel fine settimana le forze israeliane hanno ucciso sette palestinesi, quattro dei quali minorenni, in raid in Cisgiordania, dove il numero dei morti dall’inizio delle ostilità il 7 ottobre è salito, secondo l’Onu, a 230 (otto di loro furono assassinati dai coloni).
Tuttavia, le Nazioni Unite hanno sottolineato che la tregua è stata mantenuta su larga scala per tre giorni consecutivi, cosa che nelle ultime 24 ore ha consentito l’ingresso a Gaza di camion con aiuti umanitari, anche se non è stato possibile contare il numero esatto dei veicoli.

Usa, la portaerei Eisenhower è entrata nel Golfo Persico

Il Comando centrale delle Forze armate Usa (Centcom) ha annunciato che la portaerei nucleare USS Dwight D. Eisenhower ha attraversato lo Stretto di Hormuz ed è entrata nel Golfo Persico.
“Il 26 novembre, il Carrier Strike Group Eisenhower ha completato un transito attraverso lo Stretto di Hormuz per entrare nelle acque del Golfo Arabico mentre lo Strike Group continua a supportare le missioni Uscentcom”, si legge sul profilo X dello stesso Centcom.
La portaerei pattuglierà la via navigabile strategica, situata nella penisola arabica sud-orientale, per garantire la libertà di navigazione, hanno spiegato gli Usa. 

Il Qatar al lavoro sulla lista degli ostaggi

I mediatori del Qatar stanno lavorando per risolvere i problemi legati agli elenchi di ostaggi israeliani e prigionieri palestinesi da liberare oggi, nell’ultimo giorno di pausa umanitaria concordata tra Israele e Hamas. Lo riporta l’agenzia Reuters citando un funzionario del Qatar.
Nei tre giorni precedenti di tregua, Israele e Hamas hanno entrambe presentato gli elenchi con gli ostaggi e i prigionieri – tutti civili e tutti donne o bambini – da liberare almeno 12 ore prima del loro rilascio.