Un docufilm racconta vita e imprese dei pony delle Frecce Tricolori

AGI – “Una grande sfida per me. Sono sempre stato cosciente del fatto che agli occhi del pubblico il confronto è in qualche modo, almeno sul piano delle riprese spettacolari, con i blockbuster ‘Top Gun’ e ‘Maverick'”. Stefano Salvati, regista – e autore con Marco Tarozzi – del docufilm ‘Le Frecce tricolori’, prodotto da Raffaella Tommasi in collaborazione con Rai Documentari diretta da Fabrizio Zappi, non nasconde la complessità di questa produzione.

“Pur cimentandomi con le classiche riprese aeree adrenaliniche dei grandi kolossal americani, mi sono concentrato nel creare un prodotto particolare e unico – dice – non mancano i documentari dedicati alle grandi formazioni del volo acrobatico, ma mai prima d’ora sono stati raccontati la vita e il significato di una pattuglia acrobatica partendo dalla quotidianità e dal lavoro meticoloso e costante, necessario per raggiungere l’eccellenza. Così lo spettatore entra nel mondo della pattuglia acrobatica dell’Aeronautica Militare, considerata a livello internazionale la più importante al mondo. Ringrazio, per questo, la grande disponibilità delle Frecce e di tutti i tecnici e dirigenti coinvolti in questa importante operazione”. 

Il 10 gennaio, dunque, Rai Documentari propone su Rai Tre in prima serata un racconto di alcune delle storie più affascinanti e avvincenti di un gruppo che è uno dei fiori all’occhiello del Paese. Conosceremo i nomi e i volti dei pony che sfrecciano nel cielo componendo scie colorate e figure aggraziate con manovre spericolate e ardite.

Ma anche le attività e la vita quotidiana del reparto operativo di volo, che mantiene ancora oggi il primato internazionale e un impegno in ambiti e settori diversi e, spesso, pericolosi e di difficile gestione, anche attraverso materiali dagli Archivi storici multimediali dell’Aeronautica Militare, sconosciuti al grande pubblico, che permettono di riportare alla memoria degli italiani il passato e gli eroi dell’aviazione che hanno contribuito a costruire il presente delle Frecce Tricolori.

Il docufilm ha come momento centrale il centenario dell’Aeronautica militare. Le Frecce Tricolori, il 18 giugno dello scorso anno, hanno dato vita all’evento clou della giornata di festeggiamenti, volando nel cielo di Roma e dando spettacolo per più di 200.000 persone con il naso all’insù. Ma il racconto comincia sei mesi prima, il 6 febbraio 2023, data di inizio della preparazione del grande show. Alla base militare di Rivolto, il comandante tiene un briefing con i piloti in vista del volo mattutino.

Le vicende dei mesi di preparazione per Roma sono intercalate per tutto il docufilm, tramite materiale di repertorio, alla storia delle Frecce Tricolori, da Francesco Baracca, il cui cavallino rampante divenne il simbolo della Ferrari, alla sfida avvenuta nel 2003 tra l’Eurofighter pilotato da Maurizio Cheli, il primo astronauta italiano, e la stessa Ferrari F2003GA con alla guida Michael Schumacher. Spazio anche alle missioni internazionali con la storia del maggiore Bellini e del capitano Cocciolone, catturati dalle truppe irachene nel gennaio 1991, durante l’operazione Desert Storm, e le avvincenti immagini degli angeli dell’aria in missione per la vita che hanno un solo obiettivo: salvare vite umane. E c’è anche Roger, un bambino di 9 anni che ha già deciso cosa farà da grande il pilota delle Frecce Tricolori e si sta preparando per diventarlo.