Decreto Elezioni, si allenta la stretta di Fdi sulla raccolta delle firme

AGI – Si allenta la stretta sulla raccolta firme per le prossime elezioni europee: Fratelli d’Italia ha, infatti, modificato con una riformulazione l’emendamento al dl Elezioni con il quale inizialmente si escludevano dall’esenzione della raccolta, prevista dalla legge, i partiti che erano riusciti a ottenere un seggio in Parlamento alle ultime politiche soltanto nell’uninominale, suscitando la protesta di +Europa, Alternativa popolare e Sud chiama Nord. Il nuovo testo prevede che nessuna sottoscrizione di firme per accedere alle competizioni elettorali europee “è richiesta per i partiti o gruppi politici costituiti in gruppo parlamentare nella legislatura in corso al momento della convocazione dei comizi anche in una sola delle due Camere o che nell’ultima elezione abbiano presentato candidature con proprio contrassegno e abbiano ottenuto almeno un seggio in ragione proporzionale o in un collegio uninominale in una delle due Camere”.

 

Nessuna sottoscrizione è “richiesta per i partiti o gruppi politici che nell’ultima elezione abbiano presentato candidature con proprio contrassegno e abbiano ottenuto almeno un seggio in una delle circoscrizioni italiane al Parlamento europeo, e che siano affiliati a un partito politico europeo costituito in gruppo parlamentare al Parlamento Europeo nella legislatura in corso al momento della convocazione dei comizi elettorali”. Né servirà la racconta delle firme nel caso in cui “la lista sia contraddistinta da un contrassegno composito, nel quale sia contenuto quello di un partito o gruppo politico esente da tale onere”.

 

Nella formulazione precedente era previsto che nessuna sottoscrizione è richiesta “per i partiti o gruppi politici costituiti in gruppo parlamentare nella legislatura in corso al momento della convocazione dei comizi anche in una sola delle due Camere o che nell’ultima elezione abbiano presentato candidature con proprio contrassegno e abbiano ottenuto almeno un seggio in ragione proporzionale in una delle due Camere”.