Domus Romane, torna il tour dell’antica Roma con la voce di Piero Angela

AGI – Nel cuore di Roma, a pochi metri dal Campidoglio e dal Colosseo, nei sotterranei di Palazzo Valentini c’è un’importante area archeologica di oltre 1800 metri quadrati, dove ci sono i mirabili resti di due domus romane e delle terme che si ergevano dove oggi è Piazza Venezia con vista sulla colonna Traiana. A distanza di quasi vent’anni dalla sua apertura al pubblico, l’area archeologica delle Domus Romane di Palazzo Valentini, situata in via Foro Traiano 84, è stata sottoposta a un restauro tecnologico dell’originario progetto immersivo/multimediale ideato da Piero Angela e Paco Lanciano grazie a un accordo di partenariato pubblico-privato tra la Città Metropolitana di Roma Capitale e Civita Mostre e Musei.

Il nuovo progetto, basato sull’impiego di sistemi di video proiezione di nuova generazione e ad alta definizione, che ha consentito di rendere ancora più profonda ed emozionale la visita all’interno degli scavi. Anche il sistema di diffusione audio, che gioca un importante ruolo nella costruzione di un’esperienza immersiva, è stato completamente ristrutturato, introducendo l’ascolto individuale mediante cuffie che riproducono i vari commenti e la colonna sonora dell’esperienza in alta qualità disponibili in italiano, francese, inglese, tedesco e spagnolo, permettendo a un vasto pubblico internazionale di godere appieno dell’esperienza multimediale.

L’effetto combinato delle nuove tecnologie di proiezione e del nuovo sistema di diffusione audio coinvolge profondamente il visitatore delle Domus facendogli vivere un’esperienza immersiva memorabile, da adesso anche multilingua. Nella versione italiana il racconto delle Domus è narrato dalla voce di Piero Angela mentre per le altre lingue il testo è tradotto e interpretato da doppiatori professionisti.

L’esplorazione delle Domus Il visitatore vede “rinascere” strutture murarie, ambienti, peristilii, terme, saloni, decorazioni, cucine, arredi, compiendo così un viaggio virtuale dentro una grande Domus dell’antica Roma. Un esempio unico e prezioso di come il patrimonio artistico dell’antichità, riconsegnato da un’opera attenta e rigorosa di restauro e riqualificazione, possa essere valorizzato attraverso l’integrazione delle nuove tecnologie.

La visita ampia delle Domus di Palazzo Valentini comprende tre zone archeologiche:

1) gli ambienti di rappresentanza delle Domus, dove il padrone di casa riceveva i suoi ospiti;

2) il settore delle Terme che erano all’interno di una delle Domus;

3) i resti di un edificio pubblico, forse un tempio dedicato dall’Imperatore Adriano a Traiano e Plotina Divi. Un filmato accompagna il visitatore nella ricostruzione della storia e delle vicende narrate sulla Colonna di Traiano. All’interno del museo, sale destinate alla esposizione di reperti archeologici si alternano alla visita multimediale. Nell’ultima area di visita è inoltre possibile vedere parte del bunker costruito nel sotterraneo del Palazzo durante la Seconda Guerra Mondiale, che ha mantenuto la sua struttura originaria.

“Alle Domus Romane di Palazzo Valentini non è stata tutelata solo l’area archeologica, ma è stato tutelato anche l’originario progetto multimediale e immersivo”, sottolinea Giorgio Sotira, amministratore delegato di Civita Mostre e Musei che ha investito 900mila euro per realizzare questo progetto interamente finanziato da privato. Civita Mostre e Musei prevede una spesa di 3,5 milioni di costi di personale e per i servizi ad alta intensità per i prossimi 10 anni.

Sempre per i prossimi 10 anni la previsione è di 500mila visitatori. “Si è realizzato un vero e proprio restauro digitale che ha consentito di ammodernare un impianto vetusto con apparecchiature moderne e maggiormente sostenibili – aggiunge Sotira – nonchè di garantire una fruizione multilingua che tiene conto della natura del sito, amato sia dai residenti che dai turisti. Civita è orgogliosa di aver proposto un’operazione che garantisce allo stesso tempo tutela, sostenibilità, valorizzazione e innovazione (di prodotto e di metodo)”, conclude.