Finita la condanna per l’omicidio di Sarah Scazzi, a febbraio lo zio Michele torna libero

AGI – Il 2024 è l’anno in cui Michele Misseri, il contadino di Avetrana coinvolto nell’omicidio della nipote 15enne Sarah Scazzi avvenuto ad agosto 2010 ad Avetrana (Taranto), tornerà in libertà. A fine febbraio, annuncia il suo avvocato Luca Latanza, finirà infatti di scontare la pena a otto anni di reclusione, alla quale è stato condannato per soppressione di cadavere.

Secondo quanto emerso nei vari gradi di giudizio, Misseri nascose il corpo di Sarah in un pozzo in campagna. Accusate del delitto sono invece la moglie di Michele, Cosima Serrano, e la figlia Sabrina, che sono in carcere a Taranto e ci resteranno in quanto condannate all’ergastolo. In tutti questi anni Michele Misseri si è ripetutamente auto accusato di aver ucciso lui la nipote, ma questo non ha in alcun modo influito sulla vicenda processuale dei suoi familiari, ne’ sulla sua posizione.

Misseri, in questi anni di detenzione a Lecce, ha manifestato un buon comportamento e questo gli è valso una riduzione detentiva di circa 400 giorni, anticipando così la libertà dal 2025 al 2024. Nel periodo di detenzione, Misseri non ha mai chiesto alcun permesso ed ha effettuato in carcere piccoli lavori di falegnameria e giardinaggio.

Misseri fu arrestato la notte del 6 ottobre 2010 dopo aver confessato l’omicidio e portando egli stesso i Carabinieri sul luogo dove aveva occultato il corpo senza vita della nipote, ma il 15 ottobre ritrattò la confessione, rettificandola e parlando del coinvolgimento della figlia Sabrina, che avrebbe avuto un litigio con la cugina Sarah. Sabrina è stata poi arrestata a ottobre 2010 mentre la madre Cosima a maggio 2021. Per Sabrina l’accusa è concorso in omicidio volontario, per la madre concorso in omicidio e sequestro di persona.