I bicchieri con il Qr Code per combattere la plastica a Hong Kong

AGI – Gli abitanti di Hong Kong che bevono il caffè in tazze o bicchierini usa e getta oggi hanno una possibilità in più per salvaguardare l’ambiente e contribuire alla lotta del Paese contro la plastica. Tutto grazie a una ‘tazzina’ speciale dotata di Qr Code che può essere restituita a uno qualsiasi dei 35 caffè che partecipano al progetto pilota di Greenpeace.

Un’iniziativa volta a cambiare una delle abitudini di consumo più inquinanti della città: l’uso quasi sistematico di stoviglie e bicchieri usa e getta.

“Da quando ho saputo di questo servizio, ho smesso di usare bicchieri di plastica e di carta”, spiegano alcuni degli intervistati da AFP. “Quindi se un ristorante offre posate (da asporto) o bicchieri riutilizzabili, va benissimo”.

Sebbene questa pratica sia ancora in una fase limitata, potrebbe subire una rivoluzione da aprile, quando entrerà in vigore a Hong Kong un divieto sull’uso di posate in plastica usa e getta nei suoi oltre 28.000 ristoranti o bancarelle di cibo.

Le autorità vogliono “costruire una cultura senza plastica”. Ma gli ambientalisti temono un semplice cambio di materiale – ad esempio, il cartone – senza creare nel singolo individuo una maggiore consapevolezza.

Il problema è che la “cultura dell’usa e getta”, come sostiene Leanne Tam, 31 anni, attivista di Greenpeace “è ben radicata nelle abitudini dell persone”. E per questo “dobbiamo affrontare il problema alla radice e pensare a come sostituire i prodotti di questo tipo con quelli riutilizzabili”.

Una situazione sempre peggiore

Hong Kong è già sommersa dai rifiuti: 13 discariche sono piene e si prevede che le ultime tre in funzione raggiungeranno la saturazione entro il 2030. Nel 2021, nel territorio di circa 7,5 milioni di abitanti, sono state gettate 2.331 tonnellate di plastica al giorno, un peso equivalente a quello di 70 megattere.

Un cambio di marcia in due tempi

Hong Kong intende attuare le sue misure contro la plastica in due fasi. Nella prima, che avrà inizio il 22 aprile 2024 in occasione della Giornata della Terra, saranno vietati alcuni tipi di stoviglie di plastica difficili da riciclare: niente più posate e piatti di plastica per i clienti che mangiano a casa o per i pasti veloci da asporto.

Anche i contenitori di plastica saranno vietati per i pasti consumati all’interno dei locali, ma consentiti per quelli da asporto, fino all’inizio della fase due, per la quale non è stata fissata una data e che “dipenderà dalla disponibilità e dal prezzo” delle alternative riutilizzabili. 

Su una spiaggia disseminata di rifiuti nel nord-est di Hong Kong, il volontario Yeungs Ting è scettico sull’efficacia del divieto. Il problema non è tanto “se (gli utensili) siano di plastica o meno (…) ma il fatto che vengano gettati via dopo l’uso“, ha dichiarato all’AFP, mentre la sua squadra raccoglieva circa 140 chili di rifiuti in quattro ore di pulizia, tra cui più di 3.000 bottiglie di plastica.

Guardare a Taiwan

L’esempio virtuoso arriva da Taiwan, a due ore di volo da Hong Kong, dove il governo e il settore privato hanno sposato il sistema di prestito di posate riutilizzabili. L’isola famosa per il suo “bubble tea” utilizzava fino a quattro miliardi di bicchieri di plastica all’anno ma nel 2022 ha annunciato una serie di misure che hanno pian piano provato a invertire la rotta: dal divieto di usare bicchieri di plastica usa e getta agli incentivi per i clienti a usare i propri bicchieri fino ad arrivare all’obbligo per i negozi di fornire gratuitamente bicchieri riutilizzabili.

Lin Yu-Huei, responsabile del riciclaggio a Taipei, stima che grazie a queste misure ci saranno circa 76 milioni di bicchieri di plastica in meno nelle discariche ogni anno. “La selezione e il riciclaggio di tutti i tipi di prodotti in plastica sono molto costosi“, ha sottolineato.

Il ministro dell’Ambiente di Hong Kong, Tse Chin-wan, ha fatto lo stesso discorso a metà novembre. Sostituire le stoviglie di plastica con altri materiali “non è la soluzione migliore”. “Per ridurre i rifiuti (…) in modo più efficace, dovremmo utilizzare attivamente prodotti riutilizzabili”, ha dichiarato, lanciando una campagna che vedrà i negozi offrire premi ai clienti che rifiutano le posate usa e getta.

Leanne Tam, di Greenpeace, suggerisce di estendere il sistema di prestito di stoviglie sperimentato dalla sua organizzazione. “Questa è quella che riteniamo essere la nuova e vera soluzione al problema dei rifiuti di Hong Kong” perché “essere ecologici e pratici non è una contraddizione in termini”.