La morte di tre attivisti del Fronte della Gioventù. Che cosa successe a Roma il 7 gennaio 1978

AGI – Il nome di Acca Larentia richiama alla memoria la strage del 7 gennaio 1978 a Roma quando in un agguato furono uccisi a colpi di mitraglietta Skorpion due giovani attivisti di destra appartenenti al Fronte della Gioventù, il 20enne Franco Bigonzetti e il 18enne Francesco Ciavatta, assassinati davanti alla sede del Movimento Sociale Italiano nella via omonima del quartiere Tuscolano.

Poche ore dopo un terzo attivista della destra sociale, Stefano Recchioni, 19enne militante della sezione di Colle Oppio e chitarrista del gruppo di musica alternativa Janus, fu raggiunto da un proiettile alla testa e perse la vita negli scontri con le forze dell’ordine avvenuti durante una manifestazione di protesta organizzata sul luogo stesso dell’agguato. Per quest’ultimo episodio un ufficiale dei carabinieri, intervenuto in quegli incidenti, fu definitivamente prosciolto nel 1983. 

L’agguato davanti alla sede del Fronte della Gioventù fu rivendicato dai Nuclei armati per il contropotere territoriale ma la giustizia non riuscì mai a individuare gli assassini.

Nel 2013 la procura di Roma dispose alcuni accertamenti tecnici sulla mitraglietta, ritrovata nel 1988 in un covo delle Brigate Rosse a Milano, allo scopo di individuare impronte mai rilevate prima. Gli investigatori appurarono che l’arma era stata utilizzata anche per gli omicidi dell’economista Ezio Tarantelli, dell’ex sindaco di Firenze, Lando Conti e del senatore Roberto Ruffilli.