Oggi il rientro di Turetta in Italia, sarà trasferito in un carcere di sicurezza

AGI – Oggi è il giorno del rientro in Italia di Filippo Turetta, arrestato in Germania dopo una fuga di mille chilometri con l’accusa di avere ucciso Giulia Cecchettin. Il personale del Servizio per la cooperazione internazionale di polizia è partito questa mattina da Fiumicino diretto a Francoforte per l’estradizione di Turetta.

A Venezia, aeroporto di arrivo del volo Cai, la Polaria notificherà al giovane l’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Lo Scip, attraverso l’Ufficio S.I.Re.N.E. (Supplementary Information Request at National Entries) ha supportato l’attività di ricerca di Turetta, inserendo nel Sistema d’Informazione Schengen-SIS il giovane quale persona da rintracciare e l’auto quale veicolo da sorvegliare.

Attività che hanno successivamente consentito di avere due ulteriori rilevamenti della targa in Austria, di poco oltre il confine italiano.

Proteggerlo da un possibile linciaggio in carcere e da gesti autolesionisti è l’obbiettivo di chi è stato chiamato a decidere in quale istituto di pena debba essere detenuto.

Il primo obbiettivo viene perseguito col trasferimento dal carcere prussiano di Halle con la scelta di un volo militare da parte dei responsabili del Servizio cooperazione internazionale di polizia (Scip) per evitare contatti con altri viaggiatori. Quanto alla struttura dove attenderà l’interrogatorio di garanzia, per tutta la giornata si sono rincorse voci, anche alimentate da fonti qualificate, su dove sarà portato lo studente di ingegneria che avrebbe aggredito Giulia per abbandonare poi il suo corpo vicino al lago di Barcis.

La polizia tedesca ‘consegnerà’ Turetta agli italiani nell’area di sicurezza dell’aeroporto di Francoforte dopo il via libera dei giudici alla consegna sulla base del mandato di arresto europeo. Fonti dei carabinieri riferiscono che il volo dell’Aeronautica Militare partirà alle 10 e 45 da Francoforte, farà tappa a Venezia e poi Turetta sarà trasferito a Verona. In un primo momento si era diffusa la notizia che sarebbe stato portato nella casa circondariale Santa Maria Maggiore della città lagunare che si trova a pochi metri dal tribunale e dall’ufficio della giudice Benedetta Vitolo che lo interrogherà.

Poi è emerso un ‘ballottaggio’ Padova-Verona, ritenute carceri più adatte per la sicurezza. È di queste ore la notizia del pestaggio e delle torture subite nel carcere di Sanremo da Alberto Scagni, che uccise la sorella Alice il primo maggio del 2022, a testimonianza di quanto i luoghi di pena possano essere insicuri.

Fonti qualificate assicurano che la scelta è caduta alla fine sul carcere Montorio di Verona dove nelle ultime settimane si sono registrati due suicidi ma non è escluso che si tratti di un ‘depistaggio’ per mantenere ‘segreto’ il ritorno in Italia del giovane. Visti i propositi di togliersi la vita annunciati da Turetta prima delle ultime ore trascorse con Giulia e anche con gli agenti tedeschi che l’hanno arrestato in autostrada, sarà messo in isolamento e sorvegliato a vista, dopo le visite mediche di rito. 

 Turetta comparirà davanti alla gip Benedetta Vitolo entro cinque giorni dal domani. A quanto si apprende, l’interrogatorio non avverrà nell’immediatezza del suo arrivo per lasciare il tempo alla sua difesa di consultare gli atti d’accusa che lo riguardano. La giudice sarà chiamata a pronunciarsi con un’ordinanza solo se la difesa farà richieste specifiche come un’istanza ai domiciliari o l’esecuzione di una perizia psichiatrica.

Nuove contestazioni, oltre a quelle di sequestro di persona e omicidio aggravato dal vincolo affettivo, potrebbero essere fatte nell’interrogatorio di garanzia. In quell’occasione, il pm Andrea Petroni, la cui presenza è peraltro facoltativa, potrebbe contestargli in particolare nuove aggravanti come premeditazione, e reati come l’occultamento di cadavere.

Domani, giornata internazionale contro la violenza di genere, a Torreglia, il paese di Filippo, si svolgerà una fiaccolata per Giulia.

Parlando agli studenti dell’Università di Padova, Gino Cecchettin ha affermato che “dalla morte di Giulia può nascere qualcosa”. Il papà della ragazza ha partecipato all’inaugurazione di due panchine rosse dedicate alla figlia che studiava ingegneria biomedica. Come si ascolta in un video pubblicato dai siti dei media locali, Cecchettin esorta i ragazzi, ma non solo, a far si’ che la morte di Giulia acquisti un senso profondo: “Da questo tragico evento deve nascere qualcosa, vanno bene i messaggi che state dando, vanno bene i minuti di silenzio o di rumore che poi finiranno. Io voglio che tutti i giorni ognuno di noi si fermi e si guardi nella propria vita e provi a fare anche solo un pensiero per pensare a come migliorarla”.

E sulla violenza contro le donne, aggiunge: “Analizzate la vostra vita e fatevi un esame di coscienza su quello che si puo’ migliorare. Bisogna istituire un modo per capire cosa sia nato su questo e voi potete darci una mano. Voi siete il futuro e ognuno di voi sta cercando di capire cosa è mancato a tutti i livelli, docenti, studenti, genitori. Io stesso mi faccio domande, magari cercando di capire cosa si può fare, magari un protocollo per sradicare la violenza, in particolare sulle donne”.